In una delle estati più torride della storia, evadere verso la montagna almeno per un weekend era doveroso. Per vari motivi mi sono ritrovato a passare un weekend al Lago di Calaita, nel Trentino Alto Adige.

Qui apro una parentesi: in quanto a ordine e pulizia, sembra veramente di essere in una parte di Italia a sé stante.

Partiti sabato mattina da Padova, in un paio d’ore abbondanti siamo arrivati al rifugio Miralago – ristorante e albergo – chiamato così proprio perché le camere per dormire si affacciano sul lago.

Il lago di Calaita al tramonto

La cosa più particolare del lago, come potete osservare dalla foto qui sopra, è un letto di ninfee rosa che si estende per gran parte di un fronte, creando un riflesso affascinante che risplende grazie ai raggi del sole.

IL RISTORANTE

Che se magna? Il ristorante del rifugio offre un menù piccolo ma soddisfacente a base di carne, con una vastissima scelta invece di vini e birre. Personalmente, tra pranzo e cena ho mangiato costine al forno con polenta casereccia e una bella braciola con patate al burro. Ecco le foto dei piatti, perdonate la scarsa qualità:

Costine e polenta
Braciole e patate al forno

Ovviamente tutto delizioso, tanto che ho fatto i complimenti al cuoco (di solito non mi sbilancio mai così tanto). La notte in camera è stata bellissima. Il letto era bello compatto e comodo come piace a me; nonostante fuori ci fossero nove gradi circa, la stanza ha mantenuto una temperatura gradevole e ho dormito sotto le coperte, come fosse inverno ma senza patire alcun tipo di freddo.

Il lago verso le 22

NOTA IMPORTANTE: non essendo fotografo, non ho potuto immortalare lo spettacolo visibile ogni notte dalla terrazza che dà sul lago. Migliaia di stelle, come non le avevo mai viste in vita mia, splendevano vivide e sembravano vicine come il sole al mattino. Esperienza indimenticabile. Tuttavia, posso girarvi una foto trovata sul web, giusto per darvi un’idea di COSA HO VISTO

PERCORSO – SAN MARTINO DI CASTROZZA

Al nostro risveglio, dopo un’ampia colazione inclusa nel pernottamento (niente foto, avevo il telefono sotto carica in camera) siamo partiti alla volta di San Martino di Castrozza, paese di montagna. La missione era ardua: 2 ore e mezza andata (e 2 e mezza al ritorno) di camminata tra sentieri impervi, salite e discese a volte ripide, altre lievi. Durante il tragitto abbiamo trovato una malga, incontrato scoiattoli e un capriolo bellissimo (che non sono riuscito a fotografare). In totale, 21 chilometri di pura e freschissima foresta. È stata dura, durissima, ma alla fine ci siamo riusciti e ne è valsa la pena. Allego alcuni scatti a suffragio di ciò che dico:

Sentiero verso San Martino di Castrozza
Vista mozzafiato lungo il cammino
La corona imponente delle Dolomiti
Il punto di arrivo (il paese) visto dal sentiero di percorrenza!
Pic-nic a San Martino di Castrozza

Cito nell’articolo l’incredibile distruzione che abbiamo riscontrato lungo i 20 chilometri di foresta, seguito dell’incredibile disastro avvenuto nel 2018.

Migliaia di alberi abbattuti dal vento nel 2018

Per concludere, è stato un weekend veramente rilassante all’insegna del fresco e della sana attività fisica. Consigliato per tutti coloro che amano il buon cibo e l’aria di montagna. Non vi resta che riempire lo zaino e partire!