Non avevo mai sentito parlare de “La Rossini”, finché un giorno mi ritrovo a passeggiare tra le strade di Pesaro con la mia compagna. Avevo già avuto modo di apprezzare la bellezza delle Marche, ma questa ridente cittadina mi è nuova.
Un lungomare ben curato e ristoranti di una certa classe si affacciano sull’ Adriatico e la bontà dei piatti di pesce conquistano il mio palato. Con grande sorpresa il giorno dopo facciamo pochi chilometri per spostarci in collina. Il paesaggio cambia in uno stupefacente incontro tra terra e mare. Scegliamo un ristorante diverso, una sorta di trattoria, e i piatti di carne e il buon vino creano l’atmosfera per una serata perfetta mentre il panorama si arricchisce di colori al far della sera.
Passeggiamo per il centro cittadino. Un centro pieno di storia e di vita. Non mancano fiorenti attività commerciali ed opere d’arte a cielo aperto. Piazze piene di italianità dove poter rinfrescare il palato con cocktail freschi e ben preparati. Poi in un bar vedo qualcosa che mi colpisce: una pizzetta al pomodoro farcita con uovo sodo a fette e maionese. Da campano, ho un sussulto.
Non ho mai immaginato di unire questi elementi in una pizza, ma vetrina dopo vetrina mi rendo conto che è moda dei pesaresi mangiare questo pasto particolare. Chiedo lecite spiegazioni.
LA ROSSINI
“È la Rossini!” mi dice Francesca, la mia compagna, ma io di questa Rossini non ne ho mai sentito parlare e da Campano, un po’ scioccato, rispondo “è una barbaria!”.
Inizialmente la reputo quasi un insulto. Mi accorgo che viene mangiata e amata da tutti. Come è possibile? Da uomo di scienza non mi resta che provarla per dare un parere empirico.
Seguo il consiglio di Francesca e assaggio una Rossini, una di quelle “da colazione”. L’impasto è diverso dalla pizza tradizionale e somiglia più a una pasta sfoglia. Il pomodoro è ben cotto, saporito, la maionese è artigianale e si sposa perfettamente con le fettine di uovo sodo. Il primo morso è un’esplosione di gusto. Pomodoro, impasto, uova e maionese si fondono per creare un sapore unico ed eccezionale. Ne voglio subito un altro morso e in poco tempo voglio subito un’altra Rossini!
GIOACHINO ROSSINI
Francesca mi spiega che il nome della pizza è un omaggio al compositore pesarese Gioachino Rossini. Non a caso la Rossini è una composizione di gusti e qualità del prodotto, una sinfonia di note gustative capaci di unirsi in un autentico trionfo di arte culinaria. Una melodia armonica per il palato capace di conquistare il cuore anche dei più scettici.
Ha conquistato anche me. Ogni volta che posso, ordino una Rossini, soprattutto a colazione (con mia grande gioia la colazione salata è uso comune a Pesaro). Il pomeriggio prendo quelle più piccole da aperitivo, al ristorante ordino quella tonda al piatto e ogni volta resto felicemente soddisfatto della mia scelta.
A Pesaro ho trovato l’amore due volte: quando ho incontrato Francesca, e quando ho assaggiato la Rossini.