Il raggiungimento di un obiettivo specifico prevede diversi passaggi intermedi. Sempre. Il cambiamento non è mai immediato. A tal proposito, prima di spiegare la tecnica dei piccoli passi, è importante conoscere un fenomeno di natura biologica: l’omeostasi.
Nel 1865 il fisiologo Claude Bernard notò che gli esseri viventi tendono a ricercare sempre un equilibrio, anche quando sono affetti da disfunzioni o malattie.
Detto in altri termini, l’omeostasi è quel fenomeno per cui ogni organismo, al fine di preservare un equilibrio trovato, manifesta una certa resistenza al cambiamento. Non importa che quel cambiamento possa rivelarsi positivo sul lungo periodo: la resistenza scatterà in automatico se non avverrà gradualmente.
Questo concetto biologico si estende anche alla Psicologia, come ha evidenziato lo psicologo Abraham Maslow. Cambiare abitudini di vita, seguire diete, prendere scelte decisive, troncare relazioni: sono tutti casi in cui bisogna vincere una battaglia contro noi stessi, gradualmente.
LA TECNICA DEI PICCOLI PASSI
Spiegato questo, possiamo introdurre la tecnica di oggi. In realtà si tratta di una strategia tramandata da diversi popoli.
In Oriente è nota come “Metodo Kaizen” e ha spopolato a partire dagli anni ‘60 come vera e propria filosofia di vita. La tecnica dei piccoli passi consiste nel:
“concentrarsi sul più piccolo e apparentemente innocuo intervento da realizzare, il quale sarà seguito dal secondo, e così via.”.
Nardone, 2009
Un obiettivo, per essere raggiungibile, “deve essere piccolo, alla portata della persona”, poiché definendone uno troppo grande (e quindi troppo vago) farebbe scattare immediatamente le nostre resistenze al cambiamento, destinandoci al fallimento. Questo cosa vuol dire, che non possiamo aspirare a raggiungere grandi obiettivi, come il perdere 50 Kg in un anno o risparmiare migliaia di euro per una vacanza?
Certo che no.
Si possono raggiungere grandi risultati a patto che li si affronti con la tecnica dei piccoli passi. Per citare l’esempio di prima, è decisamente più efficace affrontare la sfida della dieta, se si fissa come obiettivo quello di perdere “solo” 130 grammi al giorno per 365 giorni, piuttosto che avere in testa il gigantesco numero di 50.000 grammi da perdere in un anno (=50 Kg)
Il modo in cui vediamo i problemi, influenza il modo in cui ci approcciamo ad essi. Piccoli passi, grandi risultati.