L’opera teatrale Amleto di Shakespeare (1602) è forse il suo lavoro più celebre. In questo articolo ne riassumeremo il contenuto, oltre a esplorare alcune curiosità ancora non raccontate, legate sia all’opera che all’autore.

AMLETO – TRAMA COMPLETA

Amleto è un principe danese. Un giorno suo padre muore – presumibilmente a causa di un morso di serpente. Durante la veglia funebre compare all’improvviso lo spettro di papà e racconta che in effetti si è trattato di un omicidio! Lo zio di Amleto, Claudio (= il fratello del padre), ha versato un veleno letale nell’orecchio del re mentre dormiva.

Amleto deve giurare allo spettro che vendicherà il padre, così inizia a fingere di essere diventato pazzo, cosa che gli riesce piuttosto bene, ma purtroppo questa finzione lo obbliga a respingere Ofelia, finora corteggiata senza posa.

Sempre più tormentato da dubbi e pensieri suicidi, Amleto si decide definitivamente ad accoltellare Zio Claudio, quando costui è occultato da una tenda. Sfortunatamente si tratta però di Polonio, il padre di Ofelia. La situazione diventa sempre più confusa: dal canto suo, Ofelia impazzisce (ma lei per davvero) e si uccide.

Suo fratello vuole vendicare la sorella e il padre, e si giunge a un duello con molti inganni e una gran quantità di veleno per tutti. Alla fine il palcoscenico è pieno di morti

EROI DIETRO LE QUINTE

Amleto ha, tra tutti gli eroi di Shakespeare, la parte più ampia e i monologhi più lunghi. Una sfida impegnativa per gli attori. Però Shakespeare sapeva che Richard Burbage ce l’avrebbe fatta in ogni caso. Burbage era il capocomico della compagnia teatrale Lord Chamberlain Men, a cui apparteneva anche Shakespeare. Ma Will recitava solo ruoli secondari e scriveva le parti, la vera star era Burbage.

CITAZIONI

Come tutte le opere di Shakespeare, anche l’Amleto è ricco di citazioni utili. Qui le più rilevanti:

Essere o non essere, questo è il problema.

Dice Amleto a sé stesso all’inizio di un monologo sul tema del suicidio: me la sento, non me la sento.

Il resto è silenzio.

Le ultime parole della tragedia sono pronunciate da Amleto, prima di crollare privo di vita.

ALTRE TRAGEDIE

Se vi piacciono le grandi tragedie con trame leggermente assurde, allora provate anche: Machbet (scozzesi, streghe, spiriti, molto ingarbugliato), Romeo e Giulietta (pozione sedativa, morte apparente, veleno, morte reale, disperazione, ancora morte) oppure Otello (un fazzoletto causerà un omicidio/suicidio).

PER PRINCIPIANTI

Amleto è un macigno. Forse è preferibile cominciare dallo Shakespeare leggero, per esempio Re Lear (anche questa è un’opera tragica, ma meno pesante) o Sogno di una notte di mezza estate (commedia! divertente!). Le esperienze migliori su Shakespeare nel XXI secolo sono offerte per lo più non dalle moderne trasposizioni cinematografiche con Leonardo Di Caprio & Co., bensì dai semplici CD della BBC Radio Collection. Anche se non si capisce tutto quanto.