Come cominciare una storia è il dilemma di molti scrittori. È assolutamente normale sentirsi confusi e spaesati quando ci ritroviamo dinanzi alla prima pagina bianca da riempire con le nostre prima parole! Un momento tanto sacro quanto capace di terrorizzare il cuore di scrittori.

Una vera e propria paralisi, ma non preoccuparti: non sei il solo! Proviamo a scoprire quali possono essere i diversi modi per cominciare una storia. Forse, tra questi consigli puoi ragionare su come cominciare il tuo libro!

Come cominciare una storia | rottura dello status quo

Le storie cominciano in situazioni tranquille. La tranquillità (o la monotonia) del personaggio viene improvvisamente interrotta da qualcuno o qualcosa.

Questa rottura può essere rappresentata da uno stregone che bussa alla porta del tuo personaggio, o da uno sconosciuto misterioso che fa il suo ingresso in una locanda di periferia. È molto importante quindi raccontare una giornata ordinaria e come questa venga spezzata a seguito di un evento definito richiamo all’avventura.

Per fare un esempio: in un classico giallo il richiamo all’avventura con conseguente rottura dello status quo potrebbe essere un particolare omicidio che sconvolge la vita di una tranquilla cittadina. Il detective del luogo è ormai in pensione, ricaccerà il suo spolverino dall’armadio per ritornare al suo lavoro?

In una storia d’amore lo status quo può essere rappresentato da una ragazza che ha da poco superato la rottura con il suo ex. Si sta godendo la vita, è al bar a bere con le amiche quando in quel bar si presenta proprio il suo ex ragazzo!

Cosa farà la ragazza? Sarà una storia di una ricongiunzione o il tentativo di liberarsi di un amore tossico che continua a dare rogne? Questi citati sono soltanto esempi di come poter cominciare una storia. Una linea guida da tenere a mente per cominciare a costruire lo scheletro della nostra storia, le fondamenta della nostra struttura, o ancora, le piccole tappe del nostro viaggio.

Come cominciare una storia |difficoltà inaspettate

L’arrivo di una persona o un evento inatteso può causare la rottura dello status quo e portarci al richiamo all’avventura del nostro personaggio.

In altre situazioni, come le storie di avventura, lo status quo può essere integrato al richiamo all’avventura per passare direttamente alle prime difficoltà dei personaggi.

In questo caso, ci immergiamo molto velocemente in un’ambientazione che caratterizzerà, sin dalle prime battute, i nostri personaggi, i quali saranno costretti ad agire in situazioni di difficoltà pressoché da subito!

Questo espediente è molto utile per aiutare la costruzione di un personaggio, perché ricorda: è molto importante descrivere i personaggi attraverso le loro azioni, limitando quanto più possibile le descrizioni del narratore.

Poniamo l’esempio di un libro per ragazzi: brevemente, possiamo introdurre due ragazzini che spezzano la monotonia della periferia cercando conforto nello sport. Decidono di recarsi ogni giorno al campetto di basket del quartiere per allenarsi con qualche tiro a canestro.

Tutto sembra proseguire bene, fin quando non arriva un gruppo di ragazzi più grandi che reclama con prepotenza il campetto da basket! Fin qui, semplice! Certo! Ma come dovrebbe continuare questa storia? Se hai bene in mente cosa vuoi comunicare e come intendi farlo la storia andrà a crearsi da sé una volta che hai posto dei personaggi ben definiti all’interno di un contesto.

Cosa significa questo? Prendiamo in prestito due personaggi di Harry Potter e immergiamoli in questa storia per ragazzi incentrata sul mondo del basket, prendiamo proprio Harry e Draco. Come reagirebbe Harry? Probabilmente si appellerebbe al senso di giustizia, ma nel caso di scontro preferirebbe lasciar perdere! Mentre Draco?

È facile immaginare questo personaggio mentre non si arrende davanti alla prepotenza dei ragazzi più grandi. “Mio padre ha molte conoscenze” potrebbe dire con tono minaccioso scandendo molto bene le sue parole. Poi potrebbe comparire Silente, il coach, che con tono di ammonizione richiamerebbe il gruppo di giovani e allo stesso tempo potrebbe portare avanti un discorso persuasivo (non violento) per far smammare il gruppo di bulli. “Il campetto da basket non è più un luogo sicuro” direbbe guardando negli occhi i ragazzi.

Questo significa avere dei personaggi ben definiti: personaggi capaci di agire automaticamente, in base alle loro caratteristiche, in qualsiasi situazione.

Difficoltà immediate

In altre storie i protagonisti possono essere già immersi nelle loro difficoltà. Può essere l’esempio di un romanzo storico o fantasy. Immaginiamo: la carovana proveniente da Hellport sta attraversando le foreste di Nopturna per cercare una vita migliore nella caotica cittadina di Mhinezia. All’improvviso, un albero crolla bloccando la strada.

“Queste foreste pullulano di brutti ceffi: in guardia ragazzo.” Può dire un personaggio facendo comprendere lo scenario circostante senza dover ricorrere alla voce del narratore. Liberare la strada è al momento impossibile e ormai è tarda notte.

“Per questa notte sarà impossibile proseguire!” griderà il capo della carovana, immergendo immediatamente il lettore in una situazione di pericolo, emozionante, dove i  personaggi potranno caratterizzarsi sin da subito per la loro risposta alla situazione di pericolo.

Esistono molti modi per cominciare una storia ma non c’è una vera e propria regola. Per questo motivo è facile sentirsi scoraggiati e non riuscire a trovare l’ispirazione giusta per cominciare. Ma fai un bel respiro! Il problema è proprio questo: cominciare! E dove non può arrivare un consiglio letterario, forse può arrivarci la psicologia motivazionale!

Come cominciare una storia | tecnica dei cinque minuti

In psicologia motivazionale esiste una tecnica precisa per affrontare i piccoli lavori della vita. Questa tecnica può essere applicata allo sport e al lavoro, oggi, l’applicheremo alla scrittura.

Cominciare una storia in questo modo è semplice. Si tratta di cominciare a scrivere per flusso di coscienza senza preoccuparsi troppo di quei fastidiosi enigmi “sto facendo bene?”, “è un bell’inizio?”. Niente panico! Imposta un timer e scrivi per cinque minuti. Allo scadere dei cinque minuti rileggi quello che hai scritto: sei soddisfatto? Bene, altri cinque minuti! Non sei soddisfatto? Non importa, continua a scrivere per altri cinque minuti!

Se neanche questo riesce ad aiutarti nel cominciare una storia poniti il seguente quesito: cos’è che voglio comunicare? Quale storia, artefatto o espediente posso utilizzare per argomentare questo mio pensiero e trasmetterlo nel migliore dei modi a un pubblico di lettori?

Le idee migliori provengono dalle persone rilassate! Cominciare una storia può essere molto difficile ma con il giusto atteggiamento sarai sicuramente capace di affrontare quel maledetto primo foglio bianco!

E se proprio il primo foglio sembra troppo difficile, passa direttamente al secondo capitolo. Si, hai capito bene! Se hai già in mente alcune tappe del tuo racconto comincia a scriverle. Mentre scrivi diventi più bravo a scrivere! Quindi, con molte probabilità, quel fatidico inizio che stavi cercando lo troverai proprio mentre stai descrivendo un’altra scena!

Tra tanti modi e consigli che esistono per cominciare a scrivere una storia, il metodo più efficace sarà sempre uno: comincia a scrivere!

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