Alla storia di Dionéo succede quella di Fiammetta. I protagonisti di questo racconto sono due: il Re di Francia e la Marchesa di Monferrato. Il tutto ha origine quando il marito di quest’ultima, ovvero il marchese di Monferrato, parte per una crociata.

PRIMO GIORNO | QUINTO RACCONTO

Alla coorte del Re non si parla d’altro che delle qualità dell’ardore del Marchese. Ad un certo punto un cavaliere interviene e afferma che non esiste coppia migliore dei marchesi, lodando in particolare la bellezza e la fedeltà della moglie.

LA SFIDA

Il Re si fissa in testa che la deve conoscere, forse intrigato dalla sfida – dimostrare che la Marchesa di Monferrato, di fronte a lusinghe “reali”, non è poi così virtuosa e fedele. Mandando avanti l’esercito e con soli pochi uomini, il Re parte dunque per Genova con lo scopo unico di fare tappa a visitare la marchesa (mentre il marito, ovviamente, è assente).

Nel frattempo manda a dire alla Marchesa che il giorno seguente la attende a pranzo. Questa, pur captando le intenzioni del Re perché non è stupida, risponde accettando con somma gioia. E così lo accoglie. Tuttavia, per far capire al Re che il suo intento non verrà accolto, gli fa trovare una tavola imbandita di un’unica pietanza in mille salse: la gallina.

UNA DOMANDA

Il che è un paradosso, se si conta che la terra del Marchese è famosa per l’abbondante selvaggina. Proprio a tel proposito, il Re di Francia esprime la sua perplessità alla Marchesa di Monferrato:

Signora, ma in questo paese nascono solamente galline senza mai un gallo?

Re di Francia

La risposta:

No, mio signore, ma le donne di qui, per quanto variino dalle altre nella moda e nei modi sono fatte come da tutte le altre parti.

Marchesa di Monferrato

Il Re a questo punto capisce che le voci sono completamente infondato e che sta facendo una figura barbina. Così, temendo perdere l’onore, non rivolge più parola alcuna alla Marchesa; si rimpinza di carne in silenzio, ringrazia per gli onori e il banchetto per poi ripartire alla volta di Genova.