Come accennato nell’articolo riguardante la serie TV For Life, oggi vi parlerò di The Silent Sea, un altro capolavoro coreano dopo l’exploit di Squid Game. L’opera è scritta da Choi Hang Yong e la sceneggiatura è stata diretta da Park Eun Kyo.
THE SILENT SEA – TRAMA
La serie TV a tema thriller/fantascientico gioca molto sulla tematica ambientale e vede come scenario una terra completamente prosciugata dall’acqua, bene primario per la vita del pianeta e degli abitanti stessi. Ogni forma animale è deceduta e la poca acqua rimasta viene erogata da distributori come fosse benzina; tuttavia, non è possibile accedervi in libera quantità ma questa distribuzione ha creato una divisione ancora più netta tra una società elitaria e il resto dei comuni mortali.
La soluzione sembra trovarsi all’interno di una stazione lunare, ed è proprio qui che si apre la prima puntata. Un gruppo di specialisti (un misto di soldati, scienziati, medici) viene selezionato per una missione di recupero proprio sulla luna, anche se non è noto cosa li aspetti al momento dell’arrivo.
THE SILENT SEA – LA MIA OPINIONE
Solitamente non scrivo di serie TV che mi lasciano indifferente. Se mi ritrovo qui può essere per due motivi: o mi hanno fatto schifo al punto da avvisare i lettori, oppure mi è piaciuta da morire. Ebbene, questo è decisamente il secondo caso! Credo che questo capolvoro coreano sia dieci spanne oltre Squid Game, anche se entrambe le opere sono accomunate da una propensione smisurata al binge watching. Una volta che inizi, non sei più in grado di scollarti finché non ti bruci tutti gli episodi disponibili.
TEMATICA – SOSTENIBILITÀ
La sostenibilità è il tema dominante, ma allo stesso tempo latente. Perché latente? Perché i protagonisti non si ritrovano troppo spesso a parlarne, ma è evidente ed emerge dalla necessità di spingersi fino alla luna per salvare un pianeta che non è morto per caso. La colpa è delle scelte fatte dalla società, che ha spremuto la terra senza pensare alle conseguenze.
TEMATICA – SOCIETÀ
Ed è proprio quest’ultimo il secondo tema evidente. Come reagisce la società di fronte a un emergenza così grande? Si spezza ancora di più. George Orwell di fronte ai primi episodi batterebbe le mani. Ci sono calche di persone che manifestano chiedendo di avere un briciolo di acqua in più e poi, contemporaneamente, persone d’alto rango vi accedono illimitatamente con tessere dorate. Il controllo dell’acqua da parte dei vertici societari è anche un modo per fare giochi di potere e ricatti su persone meno abbienti.
LA STAGIONE 2 SI FARÀ?
Al momento non è noto se ci sarà una stagione 2. La prima è uscita su Netflix nel 2021, ma non è stata annunciata la seconda nonostante il successo sia numerico che di critica. Non ci resta che attendere, anche se personalmente non dovrebbero esserci problemi visti gli ascolti.