Il Dottor Faust è esaurito. Tutti i suoi studi non lo hanno portato a nulla, si conosce sempre troppo poco del mondo. Faust allora tenta con la magia, ma poiché lo spirito della terra non vuole avere nulla a che fare con lui, non gli resta che suicidarsi. Quando però ode le campane della domenica di Pasqua, si rammenta dei giorni felici dell’infanzia – quindi niente veleno. Dopo la passeggiata pasquale si avvicina un cane barbone dal pelo nero, che si rivela essere Mefistofele (il diavolo!). E in men che non si dica, patto col diavolo.

IL MONDO IN MANO

Faust vende la propria anima a Mefistofele, in cambio di questi, però, deve prima risolvere la crisi esistenziale di Faust, ovvero: esaudire tutti i suoi desideri. Quindi ecco pronta una pozione magica, con cui Faust ringiovanisce subito e riesce a sedurre tutte le donne, con l’aiuto di qualche birra. Finché non si imbatte in margherita, semplice, timida, poco appariscente ma agli occhi di Faust una femme fatale (potenza della pozione magica). Egli non sa dove Mefistofele lo conduce, con gran desiderio, per realizzare se stesso. Sì, proprio a quello: il sesso. Ma, naturalmente, solo tra le righe…

E poi: un po’ di tira e molla tra Margherita e Faust, una quantità incredibile di metafore, due uccisioni e in definitiva un baratro di disperazione. Margherita rimane incinta, uccide il figlioletto appena nato e va in carcere; Alla fine, Faust e Mefistofele tagliano la corda.

Vent’anni dopo arriva Faust II. Ancora più simbolismi, misticismo, stranezze varie, però questa volta con il lieto fine.

DRITTE PER FARE CONVERSAZIONE

La storia con il Dottor Faust e il patto col diavolo era un vecchio arnese già ai tempi di Goethe: la saga risale al XVI secolo, era ben nota e si riferisce al vero Faust, che visse intorno al 1500 e percorreva le terre tedesche con la fama di taumaturgo e mago. Alla fine nel tentativo di produrre l’oro, si fece saltare in aria.

PER I PRINCIPIANTI

Faust non è troppo complicato e veramente bello, ma neppure così allettante. Vale lo stesso per il film del regista russo Aleksandr Sokurov, che ha vinto il leone d’oro a Venezia nel 2011.

Oppure leggete i romanzi di Goethe (Le affinità elettive o i dolori del giovane Werther) oppure godetevi il Goethe “light” – quello delle ballate: brevi, emozionanti e tuttavia puro distillato del geniale principe dei letterati tedeschi.

Queste e altre curiosità nell’opera “Scrittori! Vite, curiosità, e capolavori dei più grandi autori del mondo

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