La Grande Onda di Kanagawa fu realizzata da Hokusai tra il 1830 e il 1831, quando l’artista ormai settantenne si trovava in una difficile situazione economica, malato e solo. Questa xilografia fa parte della serie “Trentasei vedute del Monte Fuji” ed è una delle opere più famose rappresentanti la cultura giapponese nel mondo occidentale. Hokusai decise di realizzare 36 vedute del Monte Fuji per enfatizzare il contrasto tra la sacralità rappresentata dal monte e la vita secolare.

Descrizione dell’opera

La Grande Onda deve il suo successo artistico grazie anche a un profondo significato simbolico e spirituale che cela in sé. L’opera testimonia l’invincibile contrapposizione tra la forza della natura e la fragile umanità. Lo stesso tema possiamo ritrovarlo nelle rappresentazioni naturali del Romanticismo, come nei dipinti di Caspar David Friedrich. L’opera è quindi la rappresentazione della forza della natura che incombe e minaccia l’umanità. Il Monte Fuji rappresenta un elemento religioso che osserva indifferente la catastrofe.

Un’altra interpretazione vede un’onda antropomorfizzata: la forma della spuma è simile a una mano che sembra abbattersi sulle barche dei pescatori. In questo senso La Grande Onda rappresenta anche la morte da cui non vi è scampo.

Hokusai progettò attentamente la forma dell’onda secondo una sua teoria esposta nel testo intitolato “Brevi lezioni di disegno semplificato”, del 1812. Secondo l’artista ogni figura può essere realizzata considerando la relazione tra cerchio e quadrato utilizzando un compasso e una riga.

L’uomo e la natura

Ho appeso al muro della mia camera un telo rappresentante La Grande Onda di Kanagawa acquistato su Amazon. Inizialmente la decisione di ordinare questo articolo è stata mossa dalla piacevolezza visiva del disegno e dall’amore per l’arte orientale. Tuttavia, osservandolo imponente sulla parete, non posso fare a meno di provare delle forti sensazioni.

La capacità di quest’opera di far sentire piccolo chi la guarda. Piccoli umani di fronte a forze della natura come il mare o le montagne. Cosa può l’uomo contro di esse? Ci sentiamo i dominatori di questo pianeta ma la verità è che non potremo mai competere con le forze della natura, poiché laddove riuscissimo ad abbatterle tutte non ci sarebbe più vita per noi. E milioni di anni del nostro pianeta ci testimoniano di come la natura, pur attraversando lunghe ere di devastazione, abbia sempre trovato il mondo di rinascere e prosperare. La potenza della natura andrebbe rispettata e non temuta con l’intenzione di distruggerla. In questo modo ci garantiremmo la possibilità di sopravvivere come specie, in convivenza con ogni altro essere vivente su questa terra.

Osservare quell’immagine sulla mia parete mi ricorda di quanto sia fondamentale il rispetto verso tutto ciò che ci circonda, poiché l’uomo non è onnipotente, né immortale, né invincibile.

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