L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto rappresenta una delle opere più importanti del Rinascimento, nonché il passaggio verso il romanzo moderno.
Vita e opere di Ludovico Ariosto
Ludovico Ariosto è l’esponente massimo del Rinascimento italiano. Nacque a Reggio Emilia l’8 settembre 1474. Aveva appena vent’anni quando Carlo VIII discese in Italia e per tutto l’arco della sua vita, fino alla morte nel 1533, visse la crisi della libertà italiana. Abbandonati gli studi di diritto, Ariosto entrò stabilmente al servizio del cardinale Ippolito d’Este a Ferrara nel 1507 prendendo gli ordini minori assicurandosi entrate ecclesiastiche per mantenere sua madre e i suoi fratelli dopo la morte del padre. Sposò Alessandra Benucci in segreto per non dover rinunciare a tali beni. Visse, con il potere, un rapporto difficile e altalenante che lo spinse sempre al tentativo di salvaguardare la propria indipendenza. Cominciò a lavorare sulla sua opera magna intorno ai venticinque/ventisei anni, partorendo la prima edizione nel 1516. La seconda risale invece al 1521, mentre quella definitiva uscì nel 1532. La sua produzione letteraria non si limitò però solo al romanzo. Ariosto pubblicò numerose opere minori dalla meritata fama come, ad esempio Le Satire e numerose commedie, tra cui I suppositi e Il Negromante. In queste opere, Ariosto condanna sarcasticamente la vita di corte, l’adulazione dei cortigiani, le umiliazioni dei letterati alla ricerca del gradimento dei potenti.
L’Orlando Furioso: l’irrazionalità umana narrata attraverso vicende fantastiche
Un poema epico-cavalleresco, una sorta di continuo de L’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo da cui si discosta: L’Orlando Furioso di Ariosto passa dall’innamoramento alla folle passione e conseguente furore che lo farà uscire di senno.
Il poema si compone di quarantasei canti in ottave, dove si narra di Orlando, nipote di Carlo Magno e paladino della fede cristiana che lotta in difesa di una Parigi attaccata dai Saraceni musulmani. La lingua è toscaneggiante e quindi comprensibile da un vasto pubblico. Inoltre, è l’ultima opera occidentale pensata per essere letta ad alta voce. L’Orlando Furioso rientra nel genere comico, tuttavia la comicità ariostesca assume uno sguardo distaccato e a volte malinconico. Viviamo il passaggio dalla comicità all’umorismo, dalla risata incondizionata, caratteristica della produzione del suo tempo – pensiamo al Decamerone di Boccaccio – alla riflessione malinconica sull’animo umano.
I temi
«Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto…»
Data la complessità, riassumiamo la trama del poema con le parole dell’autore stesso. In linea generale, si possono individuare tre trame principali:
- La guerra dei Franchi contro i Saraceni;
- L’amore di Orlando per Angelica;
- Le vicende di Ruggiero e Bradamante che rappresentano l’intento encomiastico: dall’unione dei due personaggi nascerà infatti la casata estense.
Ariosto parla dell’amore in tutte le sue sfaccettature, fino a rivendicare esplicitamente la libertà sessuale per le donne. Allo stesso tempo, le donne risultano depositarie di istinti malefici e negativi, causa della sofferenza degli uomini. Filogenia e misoginia si controbilanciano continuamente.
L’amore folle che governa il mondo porta lo stesso protagonista ad abbandonare la lotta per la fede cristiana per inseguire la bella Angelica. L’instabilità della ragione umana pervade l’intera opera e muove ogni personaggio, insoddisfatto da ciò che possiede, attraverso luoghi fantastici e vicende magiche.