Dopo l’articolo introduttivo riguardante la sintassi del periodo, oggi vi parlerò più dettagliatamente della coordinazione in tutte le sue forme, e inizierò l’articolo partendo dalle proposizioni coordinate.

Due o più proposizioni collegate tra loro in modo che ciascuna rimanga autonoma dall’altra o dalle altre si dicono coordinate.

Definizione

Consideriamo in primo luogo la coordinazione tra proposizioni indipendenti. Nella frase:

Piove e non ho l’ombrello.

La prima parte piove e la seconda parte non ho l’ombrello, unite dalla congiunzione e, sono coordinate. Esse si trovano infatti su un piano di parità sintattica; anche sopprimendo una delle due, l’altra conserverebbe inalterate la propria autonomia strutturale e la propria compiutezza di significato.

Quando non si tratta di proposizioni indipendenti ma di proposizioni dipendenti, le coordinate presentano le stesse caratteristiche. In “non esco perché sta piovendo e (perché) non ho l’ombrello” le due proposizioni dipendenti coordinate si trovano su un piano di parità rispetto alla principale non esco, e ciascuna delle due potrebbe essere soppressa senza compromettere la struttura sintattica della frase:

  • Non esco perché sta piovendo
  • Non esco perché non ho l’ombrello

Si noti che il più delle volte la congiunzione subordinante (nel nostro caso, perché) non viene ripetuta davanti alla seconda delle due proposizioni dipendenti coordinate.

Secondo il diverso tipo di rapporto che lega i termini coordinati, si distinguono diversi tipi di coordinazione.

COORDINAZIONE COPULATIVA

Una coordinazione copulativa si ottiene per mezzo di congiunzioni copulative (come e, né), che stabiliscono tra i termini coordinati un rapporto del tipo “A e B“.

Definizione
  • Lascio qui l’automobile e proseguo a piedi
  • Non so se sia partito se partirà.

Altre congiunzioni coopulative sono anche, oppure, neanche, nemmeno, neppure. Vengono usate perlopiù insieme a un’altra congiunzione, spesso in proposizioni ellittiche del predicato verbale: ho comprato il pane e pure il latte; Marta non viene e nemmeno Laura.

COORDINAZIONE AVVERSATIVA

Una coordinazione avversativa si ottiene per mezzo di congiunzioni avversative (come ma, però, tuttavia, eppure, anzi, invece), che stabiliscono tra i termini coordinati un rapporto del tipo “A però B“.

Definizione
  • Lo misi in guardia ma non mi diede ascolto, anzi fece il contrario.

Per essere più precisi osserveremo che queste congiunzioni possono stabilire due tipi di rapporto molto diversi tra loro: un rapporto di contrasto parziale (A però B) e un rapporto di contrasto totale (non A bensì B).

Il contrasto parziale caratterizza la proposizione avversativa; per esempio: ti sono amico, ma non posso aiutarti; i dati sono precisi, però sono incompleti. In queste due frasi l’avversativa non rappresenta una negazione della proposizione precedente, ma soltanto una limitazione, una correzione, una puntualizzazione.

Il contrasto totale caratterizza invece quella che i linguisti chiamano la proposizione sostitutiva; osserviamone anche in questo caso due esempi: non considerarmi un amico, ma un pericoloso rivale; i dati non sono imprecisi, bensì del tutto infondati. Qui abbiamo appunto una struttura del tipo “non A bensì B“: il primo termine del rapporto è negato e viene “sostituito” dal secondo.

La proposizione avversativa può essere introdotta dalle congiunzioni però, tuttavia, eppure; la proposizione sostitutiva può essere introdotta dalla congiunzioni bensì, anzi, invece; la congiunzione ma può avere sia valore avversativo, sia sostitutivo. Congiunzioni avversative di uso più raro sono nondimeno, peraltro, pure, sennonché. A volte il verbo non viene ripetuto nella coordinata, come si può notare in alcuni degli esempi precedenti: non considerarmi un amico, ma un pericoloso rivale; i dati non sono imprecisi, sono del tutto infondati; lui non è intelligente ma stupido.

COORDINAZIONE DISGIUNTIVA

Una coordinazione disgiuntiva si ottiene per mezzo di congiunzioni disgiuntive (come o, oppure, ovvero), che stabiliscono tra i termini coordinati un rapporto del tipo A o B.

Definizione
  • Vive ancora qui o è già andato via?

Dal punto di vista semantico, la congiunzione “o” può indicare un’alternativa radicale fra i due membri coordinati (la borsa o la vita!) o una scelta facoltativa (non so se andare al cinema o restare a casa). A parte bisogna considerare l’impiego esplicativo della congiunzione, per correggere o glossare un termine o un’affermazione precedenti.

COORDINAZIONE CONCLUSIVA

Una coordinazione conclusiva si ottiene per mezzo di congiunzioni conclusive (come quindi, dunque, pertanto), le quali introducono una proposizione che completa e conclude la precedente, secondo il tipo A quindi B.

Definizione
  • Più persone l’hanno visto in città, quindi è sicuramente tornato.
  • “Penso, quindi sono” è la prova cartesiana dell’esistenza.

COORDINAZIONE DICHIARATIVA O ESPLICATIVA

Una coordinazione dichiarativa o esplicativa si ottiene per mezzo di congiunzioni dichiarative o esplicative (come infatti, cioé), le quali introducono una proposizione che conferma, giustifica, dimostra la precedente (tipo A infatti B) oppure la chiarisce (tipo A cioè B).

Definizione
  • Siamo in ritardo, infatti non c’è più nessuno.
  • Luisa è mia cognata, cioè ha sposato mio fratello.

La coordinazione copulativa, avversativa e disgiuntiva può essere rafforzata da particelle correlative (e, né, non solo).

  • Né parla né lascia parlare
  • Non solo l’ho detto, ma l’ho ripetuto molte volte.

La coordinazione può avvenire anche per mezzo di pronomi o avverbi posti in correlazione:

  • Chi arriva, chi parte: ora dice una cosa, ora ne dice un’altra.

COORDINAZIONE PER ASINDETO

La coordinazione per asindeto (dal greco asyndeton “non legato) è ottenuta senza l’ausilio di alcun tipo di congiunzione:

  • Scesi le scale, uscii dal portone, chiamai un tassì.

COORDINAZIONE PER POLISINDETO

Opposto dell’asindeto è il polisindeto (dal greco polysyndeton “legato molte volte), che consiste nel collegare le proposizioni con congiunzioni ripetute. Con questo tipo di coordinazione si ottiene una maggiore enfasi:

  • Se io me ne vado, e tu te ne vai, e lui se ne va, qui chi ci resta?