In questo articolo passeremo in rassegna tutti i diversi tipi di aggettivi per aiutare gli studenti e non solo nello studio dell’analisi grammaticale.
Gli aggettivi sono una delle cinque parti variabili del discorso. Si può classificare come “aggettivo” ogni parola che qualifica o specifica una caratteristica di un determinato nome.
Il cielo è blu.
Il mio gatto è buffo.
Queste tre ore al mare sono state rigeneranti.
Esistono diversi tipi di aggettivi: qualificativi, dimostrativi, possessivi, indefiniti, numerali, interrogativi ed esclamativi.
Vediamoli insieme.
Gli aggettivi qualificativi
Qualificano il nome a cui si riferiscono. In un altro articolo approfondiremo l’argomento sul grado dell’aggettivo qualificativo. Ora, invece, sottolineiamo l’importanza della posizione: posto prima del nome, l’aggettivo qualificativo assume una funzione descrittiva, attribuendo qualità generiche, mentre posto dopo il nome assume una funzione intensificatrice o distintiva, evidenziando le caratteristiche che si desidera porre in evidenza.
Massimo è un brav’uomo.
Massimo è un uomo bravo.
In alcuni casi, la differente posizione dell’aggettivo qualificativo cambia completamente il significato della frase.
Un uomo grande = di dimensioni considerevoli
Un grand’uomo = di notevoli capacità
Un tipo curioso = ficcanaso, indiscreto
Un curioso tipo = strano, particolare
Un amico vecchio = di età avanzata
Un vecchio amico = di lunga data
Alcuni aggettivi qualificativi possono essere posti solo dopo il nome:
Ragazza italiana
Tavolo rotondo
Cappotto rosso
Gli aggettivi dimostrativi
Indicano la posizione di qualcuno o qualcosa da un punto di vista spaziale o temporale.
Quella casa laggiù è mia! (lontano nello spazio)
Quest‘anno sono andato ai Caraibi! (vicino nel tempo)
Gli aggettivi dimostrativi si accordano con il nome a cui si riferiscono e, come gli altri aggettivi, possono diventare pronomi dimostrativi, quando non accompagnano ma sostituiscono il nome:
quello, questo, stesso, medesimo, codesto.
Gli aggettivi possessivi
Tra i diversi tipi di aggettivi, quelli possessivi indicano chi o cosa possiede il nome a cui si riferisce e vanno concordati con esso:
mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio.
Come ogni altro aggettivo è importante non confonderlo con lo stesso tipo di pronome. Ricordiamo che l’aggettivo qualifica un nome esplicitato nella frase, mentre il pronome lo sostituisce.
Il mio gatto è rosso. E il tuo?
In questo caso “mio” si riferisce esplicitamente alla parola “gatto” e costituisce per questo un aggettivo possessivo, mentre “tuo” che non accompagna nessun nome, si riferisce implicitamente a “gatto” e costituisce un pronome possessivo.
Gli aggettivi numerali
Forniscono una precisa quantità del nome a cui si riferiscono. Esistono diversi tipi di aggettivi numerali.
Aggettivi cardinali
Oggi ho lavorato due ore.
I fogli da firmare sono quattro.
Aggettivi ordinali
Ho finito il primo lavoro.
Si è classificato al terzo posto.
Aggettivi moltiplicativi
Ho parcheggiato in doppia fila.
Mi hanno fatto una tripla offerta.
Aggettivi frazionari
La bottiglia è da mezzo litro.
Due terzi della popolazione sono poveri.
Aggettivi collettivi
Hanno accolto entrambe le proposte.
Ambedue i posti sono stati occupati.
Aggettivi distributivi
Mettetevi in fila a due a due.
A uno a uno venite a ritirare il regalo.
Gli aggettivi indefiniti
Indicano una quantità o una qualità non precisamente definita. Alcuni aggettivi indefiniti concordano in genere e/o numero con il nome a cui si riferiscono:
tutto, alcuni, molto, ciascuno, tanto, poco, nessuno, altro, certo, parecchio, quanto, troppo, tale, vario, diverso, taluno, altrettanto.
Altri invece sono invariabili e precedono solo un nome singolare:
qualche, qualsiasi, qualunque, qualsivoglia, ogni.
Anche gli aggettivi indefiniti vanno distinti dai pronomi indefiniti:
Va tutto a rotoli!
Alcuni non lo sanno!
In questi casi le parole “tutto” e “alcuni” non accompagnano un nome, ma lo sostituiscono. Sono quindi pronomi indefiniti!
Gli aggettivi interrogativi
Introducono una proposizione interrogativa che può essere diretta o indiretta. La proposizione interrogativa diretta è chiamata più semplicemente domanda:
In quale città vivi?
Che gusto preferisci?
Quante ore legge ogni giorno?
Le stesse domande dirette possono però essere scritte in forma indiretta:
Mi chiese in quale città vivessi.
Le ho domandato che gusto preferisse.
Non so quante ore legga al giorno.
Le parole che possono costituire aggettivi interrogativi possono anche diventare, come vedremo, aggettivi esclamativi nonché pronomi.
Gli aggettivi esclamativi
Introducono una proposizione esclamativa:
Che meraviglia!
Quale onore!
Quante lasagne hai mangiato!
Chi, quale e quanto in questi tre esempi rappresentano aggettivi esclamativi poiché caratterizzano un nome esplicitato nella frase stessa (meraviglia, onore, lasagne). Queste parole, tuttavia, non vanno confuse con i pronomi esclamativi, i quali non accompagnano, bensì sostituiscono un nome. Ad esempio: Che hai combinato! Quanto hai mangiato! Chi ti credi di essere!