Gli aggettivi qualificativi, che esprimono qualità e caratteristiche in riferimento ad un determinato termine, sono soggetti a una gradazione: possono cioè esprimere in quale misura tali qualità sono presenti in riferimento ad un termine di paragone. Ciò che spiega questa particolare caratteristica è l’analisi del grado dell’aggettivo. Il grado dell’aggettivo serve quindi per delineare il rapporto di qualità tra due o più elementi della frase.
Il grado positivo
Indica la qualità senza alcun termine di confronto.
Marco è bello.
Il cielo è blu.
Antonella ha un bel cappotto rosso.
Il comparativo
Il grado comparativo stabilisce un confronto fra due elementi. La gradazione della qualità è messa a confronto con quella posseduta da un altro termine di paragone. Esistono tre tipi di comparativi: di maggioranza, di minoranza e di uguaglianza.
Comparativo di maggioranza
Si forma aggiungendo l’avverbio più davanti all’aggettivo qualificativo, per indicare che il primo termine di paragone possiede la qualità in termini maggiori del secondo:
Martina è più alta di Giovanna.
Alcuni aggettivi hanno una forma speciale di comparativo di maggioranza:
buono: più buono o migliore
cattivo: più cattivo o peggiore
grande: più grande o maggiore
piccolo: più piccolo o minore
alto: più alto o superiore
basso: più basso o inferiore
Ricorda che meglio e peggio sono avverbi comparativi e non aggettivi comparativi!
Comparativo di minoranza
Si forma aggiungendo l’avverbio meno davanti all’aggettivo qualificativo, per indicare che il primo termine di paragone possiede la qualità in termini minori rispetto al secondo:
Giacomo è meno bravo di Luigi.
Comparativo di uguaglianza
Si forma aggiungendo l’avverbio come oppure quanto dopo l’aggettivo qualificativo, per indicare che la qualità è posseduta nella stessa quantità da entrambi i termini di paragone:
Marta è bella come Giada.
Luca è veloce quanto Sara.
Il superlativo
Il grado superlativo esprime l’intensità massima di una qualità in senso assoluto (superlativo assoluto) o in relazione ad altre grandezze (superlativo relativo).
Superlativo assoluto
Si può esprimere in diversi modi:
- aggiungendo il suffisso –issimo alla radice dell’aggettivo di grado positivo:
Il dolce era buonissimo.
Luca è stato velocissimo.
- premettendo all’aggettivo di grado positivo un avverbio di quantità o un avverbio qualificativo, per rafforzarne il significato:
Veronica è molto elegante.
La mostra era particolarmente bella.
- premettendo all’aggettivo di grado positivo prefissi come super-, iper-, ultra-, stra-, sovra-:
L’aula è strapiena.
Il parco acquatico è superdivertente.
- ripetendo due volte l’aggettivo di grado positivo (reduplicazione intensiva):
Giorgio è veloce veloce.
Lucia è piccola piccola.
- intensificando l’aggettivo mediante tutto:
Siete tutti matti!
Sei tutto scemo!
- rafforzando il significato dell’aggettivo facendolo seguire da una locuzione, da un participio presente o da un altro aggettivo di significato analogo
Quel tizio è brutto forte!
Ho comprato una moto rossa fiammante.
Francesca è innamorata persa di Marco
Forme particolari di superlativo assoluto
Alcuni aggettivi formano il superlativo assoluto aggiungendo alla radice il suffisso -errimo:
acre = acerrimo
aspro = asperrimo
celebre = celeberrimo
integro = integerrimo
misero = miserrimo
salubre = saluberrimo
Gli aggettivi che terminano in -dico, -fico, -volo, formano il superlativo assoluto aggiungendo il suffisso -entissimo:
malèdico = maledicentissimo
benefico = beneficentissimo
malefico = maleficentissimo
munifico = munificentissimo
magnifico = magnificentissimo
benevolo = benevolentissimo
malevolo = malevolentissimo
Alcuni hanno delle forme speciali:
buono: buonissimo o ottimo
cattivo: cattivissimo o pessimo
grande: grandissimo o massimo
piccolo: piccolissimo o minimo
alto: altissimo o supremo o sommo
basso: bassissimo o infimo
Superlativo relativo
Il superlativo relativo è introdotto dagli avverbi più e meno preceduti dall’articolo determinativo:
Sara è la più simpatica del gruppo.
Fra le sue amiche, Carla è la meno giovane.
Abbiamo studiato le parti più importanti.
Grado dell’aggettivo particolare
Alcuni aggettivi qualificativi mancano del grado positivo e presentano solo la forma del comparativo di maggioranza e del superlativo assoluto:
anteriore (comparativo di maggioranza)
esteriore – estremo
interiore – intimo
posteriore – postremo o postumo
primo (superlativo)
prossimo (superlativo)
ulteriore – ultimo
Alcuni aggettivi non hanno il superlativo perché già al grado positivo esprimono una qualità di grado massimo:
colossale, infinito, divino, eccellente, eccelso, enorme, eterno, straordinario, meraviglioso;
o perché il loro significato esclude la formazione del grado superlativo:
immortale, mortale, triangolare, quadrato, rotondo, cubico, settimanale, diurno, notturno, invernale, estivo, orfano, ecc…