Oggi vedremo insieme la dislocazione a sinistra in ambito grammaticale. In una frase non marcata il soggetto possiede di norma le seguenti caratteristiche:

  • è collocato in posizione iniziale;
  • è il tema dell’enunciato
  • infine, è un elemento noto agli interlocutori (perché presupposto tale o perché già menzionato in precedenza);

Il predicato è invece l’elemento nuovo o rèma.

Nella frase che segue il soggetto della seconda preposizione (evidenziato) possiede le tre caratteristiche sopra indicate:

Giorgio ha comprato un paio di scarpe e un vestito; il vestito è costato cinquecentomila lire.

Analizziamo ora la seguente frase:

Giorgio ha comprato un paio di scarpe e un vestito; ha acquistato il vestito in un negozio del centro;

in questo caso il vestito rimane il tema e l’elemento noto, ma ricopre il ruolo sintattico di complemento oggetto che occupa la posizione postverbale; si crea dunque una sfasatura tra la funzione sintattica, la funzione pragmatica e la posizione nella frase. Se voglio sottolineare chiaramente che il tema della seconda proposizione, nonostante il ruolo sintattico, rimane il vestito, ho a disposizione due possibilità:

  • Posso volgere la proposizione al passivo, ripristinando così la coincidenza tra soggetto, tema ed elemento iniziale:

Giorgio ha comprato un paio di scarpe e un vestito; il vestito è stato acquistato in un negozio del centro;

  • Oppure, con un modo espressivo più spigliato, posso anticipare in inizio di frase il complemento oggetto, che viene poi ripreso mediante un pronome atono (lo);

Giorgio ha comprato un paio di scarpe e un vestito; il vestito l’ha acquistato in un negozio del centro.

Quest’ultima costruzione prende il nome di dislocazione a sinistra; la sua funzione è quella di sottolineare enfaticamente un elemento diverso dal soggetto.

Definizione

CASISTICHE DI DISLOCAZIONE

La dislocazione a sinistra, oltre al complemento oggetto, può riguardare anche altri complementi indiretti:

  • a Marco (gli) darò una lezione;
  • delle sue esperienze non (ne) parla volentieri;
  • a Milano (ci) vado spesso;

Può riguardare anche il complemento predicativo del soggetto:

intelligente, Marco, (lo) è sempre stato.

o intere proposizioni subordinate, esplicite o implicite:

  • perché continuino a litigare non lo so;
  • se uscire o no non l’ho ancora deciso;
  • che fosse così altruista non lo avrei mai immaginato;
  • di aiutarmi me l’evavi promesso

si noti che la dislocazione di una proposizione esplicita dà risultati più accettabili.

DISLOCAZIONI DI COMPLEMENTI INDIRETTI

Nelle dislocazioni di complementi indiretti la ripresa pronominale è facoltativa, ed è adatta solo a contesti colloquiali. Nello scritto e nel parlato sorvegliato è preferibile evitare la ridondanza pronominale usando il tipo al mare vado tutti gli anni piuttosto che al mare ci vado tutti gli anni. La ripresa pronominale è invece obbligatoria quando si antepone un complemento oggetto o un complemento partitivo:

  • ha mangiato un cesto di mele —> di mele ne ha mangiate un cesto;
  • ha tanti amici —> di amici ne ha tanti;

Il soggetto non può essere sottoposto a una vera e propria dislocazione a sinistra, sia per ragioni sintattiche (in quanto tende a occupare naturalmente la posizione iniziale) sia per ragioni morfologiche (l’italiano non dispone, a differenza del francese e di altre lingue, di pronomi atoni soggetto). Sono tuttavia possibili delle costruzioni marcate che conferiscono maggiore rilievo al soggetto, riprendendolo attraverso un pronome tonico o un dimostrativo:

  • il direttore, lui vuole avere sempre ragione;
  • le grandinate estive, quelle sì che provocano danni;
  • ma il coraggio di affermarsi, quello ancora non c’è.

DISLOCAZIONE CON RIPRESA PRONOMINALE

La dislocazione con ripresa pronominale è una costruzione adatta soprattutto al registro colloquiale. Nello scritto e nel paarlato più sorvegliati, oltre alla già ricordata trasformazione della frase da attiva in passiva, abbiamo a disposizione altri procedimenti per ottenere la tematizzazione di un costituente, cioè per sottilinare che quel costituente è il tema della frase.

  • far precedere l’elemento dislocato da una perifrasi tematizzante (riguardo a, in relazione a, per quanto riguarda) e trasformarlo, mediante l’aggiunta di un verbo, in una proposizione autonoma: i giornali li leggo volentieri —> riguardo a i giornali, confesso di leggerli volentieri;
  • trasformare il costituente da dislocare in una proposizione interrogativa: i giornali? li leggo volentieri;
  • selezionare un verbo rispetto al quale il costituente da tematizzare svolga la funzione di soggetto: il prosciutto lo pago cinquemila lire l’etto —> il prosciutto costa cinquemila lire l’etto;
  • selezionare un verbo che richieda il costituente da dislocare come complemento di argomento: le questioni procedurali le tratteremo alla fine della seduta —> sulle questioni procedurali ci soffermeremo alla fine della seduta.

L’ultima modalità di anticipazione del tema è frequente nello scritto formale. Nell’esempio che segue il periodo è aperto da un complemento di argomento (di un’industria domestica), espanso attraverso numerosi incisi e coordinato ad un secondo complemento di argomento (e di attività…). Il sospirato predicato della frase (si può parlae fin dai tempi antichi) viene enunciato dopo ben 4 righe:

Di un’industria domestica, nell’ambito del gruppo familiare e diretta solo a soddisfare i bisogni dello stesso, e di un’attività per il mercato di tipo artigiano esercitata spesso ereditariamente e sempre su ordinazione, si può parlare fin dai tempi più antichi.

Lessico Universale Italiano, voce “industria”, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana