Lingua e dialetto (uno qualsiasi) derivano entrambi dal latino e sono egualmente funzionali tra loro. Come l’italiano, i nostri dialetti riflettono tradizioni e culture nobili: sono a tutti gli effetti delle “lingue“. Vi sono comunque delle differenze.
“In genere il dialetto è usato in un’area più circoscritta rispetto alla lingua, la quale invece appare diffusa in un’area più vasta“.
I motivi sono culturali in Italia, politici in Francia e in Spagna. Le opere di Dante, Petrarca e Boccaccio diedero prestigio al Fiorentino del Trecento: le persone colte adottarono in seguito questo dialetto, mentre in Francia e in Spagna fu invece il potere monarchico ad imporre e diffondere il dialetto usato dalla corte. Nacque così una lingua dello stato, riconosciuta dai sudditi come simbolo dell’unità nazionale.
DIFFERENZE TRA LINGUA E DIALETTO
I fattori che tendono a differenziare una lingua dal dialetto sono tendenzialmente i seguenti:
- L’espansione di una lingua parlata su un’area geografica più ampia;
- Il fatto che tale lingua possa essere scritta dai letterati;
- La circostanza che essa miri a diventare più regolare, dandosi una norma stabilita da grammatici e insegnata dai grammatici nella scuola;
- Nella lingua avviene una codificazione, ossia si propongono dei modelli, cosa che solitamente non viene fatta nel dialetto;
- La lingua possiede un uso scritto, che manca per lo più ai dialetti;
- Essa gode di un prestigio sociale superiore a quello dei dialetti;
- La lingua ha acquistato una dignità culturale superiore a quella dei dialetti.
Queste distinzioni non sono sempre e ovunque presenti. Per esempio basta vedere il veneto e il napoletano, che hanno subito una codificazione e possiedono un uso scritto. Alla fine dei conti, l’unico criterio veramente certo che differenzia lingua e dialetto è l’estensione geografica.
“Con l’espressione lingua nazionale s’intende il sistema linguistico (o la varietà di un sistema linguistico) adottato da una comunità, costituente una nazione, come contrassegno del proprio carattere etnico e come strumento dell’amministrazione, della scuola, degli usi ufficiali e scritti“.