Scritta da Paul Verlaine nel carcere di Mons nel 1874 ma resa pubblica nel 1882, Arte Poetica è un testo fondamentale per capire la poesia contemporanea. Sin dalla sua apparizione venne considerata il manifesto del simbolismo e alcuni versi che con particolare efficacia sintetizzano i canoni della nuova poetica (1,21, 25,36) sono diventati famosissimi. La poetica di Paul Verlaine si muove su due piani:


  • La polemica contro la tradizione si incentra nel rifiuto di ogni elemento intellettualistico o moraleggiante (vv. 17-20); nel disprezzo per l’eloquenza (v. 21), cioè per la componente oratoria, propagandistica di tanti poeti vati (si pensi a Hugo o Carducci); nella valutazione negativa della rima (vv. 25-28) considerata una barbara catena che impedisce la libertà creativa del poeta.
  • La teorizzazione del nuovo si incentra nella prioritaria esigenza, fortemente ribadita (v. 1,29), di musicalità; nel ripudio di ogni realistica precisione (vv. 5-7); nella teorizzazione della poesia come qualcosa di leggero, di impalpabile, un sospiro dell’anima alla ricerca di una realtà diversa da quella giornaliera (vv. 30-35).