La formazione delle parole è quel complesso di trasformazioni per il quale si può passare da parole di base a suffissati (orologio>orologiaio), prefissati (campionato>precampionato) e composti (fermare e carte > fermacarte).
La formazione delle parole arricchisce dall’interno la lingua: infatti produce nuovi vocaboli (come orologiaio, precampionato, fermacarte) partendo da vocaboli che già esistono (nel caso specifico, orologio, campionato, fermare e carte).
SUFFISSI, PREFISSI E AFFISSI
Il suffisso è la particella che appare alla fine dei suffissati, per esempio -aio di orologiaio; il prefisso è invece la particella che appare all’inizio dei prefissati, per esempio pre- di precampionato; nel loro insieme, i suffissi e i prefissi vengono anche chiamati affissi: il suffisso -aio di orologiaio e il prefisso pre- di precampionato sono quindi due affissi.
I composti si formano mediante la fusione in una sola parola di almeno due parole: è questo il caso di fermare e carte in fermacarte.
Tutti i parlanti possono costruire, partendo da determinate basi e attuando le necessarie trasformazioni, intere serie di nuove parole, che con termine tecnico sono definite neoformazioni. Così, per esempio, orologiaio, precampionato, fermacarte sono neoformazioni derivate da orologio, campionato, fermare e carte.
REGOLE DI TRASFORMAZIONE
Per passare dalla base al nuovo vocabolo si seguono alcune regole di trasformazione, sulle quali ci soffermeremo particolarmente.
La formazione delle parole non consiste in una pura e semplice addizione di elementi: base + suffisso = suffissato; prefisso + base = prefissato; parola + parola = parola composta.
Questo, in realtà, è solo l’aspetto esteriore del fenomeno. La formazione delle parole presuppone invece che il parlante abbia piena coscienza del rapporto di significato che lega la nuova parola alla sua base. Per esempio, tutti riconosceranno in parole come scaffalatura e librone un collegamento a scaffale e libro, ma nessuno penserà che struttura e mattone sono collegati a strutto e matto. Soltanto nel primo caso, infatti, possiamo formulare le equivalenze:
- insieme di scaffali ha significato uguale a scaffalatura;
- grosso libro ha significato uguale a librone.
Mentre nel secondo caso abbiamo che:
- insieme di strutto ha significato diverso da struttura;
- grosso matto ha significato diverso da mattone.
Come si vede, non possiamo spiegare la formazione delle parole considerando solo il rapporto formale che unisce una base a un affisso (-ura, -one o altri); è necessario considerare anche il rapporto tra i significati. La formazione delle parole si divide in tre settori: la suffissazione, la prefissazione, la composizione.