Dopo l’introduzione alle figure retoriche, oggi vi parlerò di una singola tipologia specifica. Se sei qui ti starai chiedendo: cos’è l’anafora? Partiamo dalla definizione!

Un’anafora è la ripetizione di una o più parole all’inizio di enunciati successivi.

Definizione

Nella catalogazione, l’anafora appartiene alle figure retoriche di costruzione, ossia si riferisce all’ordine delle parole nella frase. Di questa famiglia fanno parte appunto l’anafora ma anche chiasmo, iperbato, zeugma ecc;

Vediamo di capirci con un esempio che giunge direttamente dalla Divina Commedia:

«Per me si va nella città dolente, / Per me si va nell’eterno dolore, / Per me si va tra la perduta gente.

Forse ora ti sarà più chiaro. Si tratta dunque di ripetere una o più parole all’inizio di frasi o versi. Le anafore, non a caso, sono molto comuni nelle poesie. Basti pensare alla poesia S’ì fosse foco di Cecco Angiolieri.

Curiosità: Il termine anafora viene dal greco anà + phèro, ovvero porto indietro, porto di nuovo.

Per concludere, vediamo un esempio pratico nel parlato/scritto quotidiano.

Pensi che sia scemo? Pensi che non ci abbia pensato? Pensi che stia bene al pensiero di quello che è successo?

Esempio

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