Cosa è un testo? In senso proprio è specifico si tratta di un messaggio che, svolgendosi intorno a un unico tema, presenta i caratteri dell’unità e della completezza. Ciò avviene in rapporto a chi produce (emittente) e a chi riceve (ricevente) il testo.

Definizione

Vale a dire che un testo non è tale in base a determinate regole fisse e a princìpi validi una volta per tutte, ma piuttosto in base a:

  • intenzioni comunicative dell’emittente;
  • necessità del ricevente di avere una certa informazione;
  • necessaria cooperazione tra emittente e ricevente;
  • requisiti del testo stesso.

Se l’emittente intende comunicare un certo messaggio, di cui egli ha progettato lo sviluppo, i fini, l’estensione, tutto ciò rappresenta un principio costitutivo del testo. Se il ricevente vuole avere una qualsivoglia informazione, egli considererà un articolo di giornale, la lettera di un amico, un annuncio pubblicitario, un intero volume come altrettanti testi, ciascuno dei quali è in grado di fornirgli l’informazione che egli desidera avere. Il testo possiede in proprio dei tratti che ne indicano i confini (per esempio, l’inizio di un articolo di giornale è indicato da un titolo, la sua fine è indicata, tra l’altro, dal nome del giornalista); più in generale, il testo possiede una serie di requisiti di forma e di contenuto che assicurano la sua esistenza.

ORALE O SCRITTO

Per capire ancora meglio cosa è un testo, è bene sapere che può essere orale o scritto. Una conversazione, una lezione, una conferenza, una telefonata possono essere dei testi, se ciascuna di tali forme di comunicazione svolge un determinato tema e presenta (sia pure in vari gradi) i caratteri dell’unità e della completezza. Un cartello stradale, un manifesto pubblicitario, un telegramma, un racconto, una favola sono testi (di varia natura e complessità) rispondenti a diversi fini e composti con diversa intenzione dall’emittente. I testi possono avere dunque una diversa estensione: una sola parola, poche parole, una sola frase, un insieme di frasi, per giungere al romanzo o al trattato scientifico che comprendono di solito delle parti, dei capitoli e, eventualmente, dei paragrafi, dei sottoparagrafi ecc.

i vari tipi di testi (orari e scritti) che abbiamo ora ricordato si propongono fini diversi. Alcuni forniscono in modo rapido una notizia, altri informano in modo più circostanziato, altri ancora danno degli ordini, prescrivono qualcosa. I testi letterari hanno funzioni molto complesse che non si possono riassumere in breve spazio: diremo soltanto che, oltre a rappresentare o a riferire qualcosa, educano la mente e i sentimenti, mostrano la realtà in nuove prospettive, ci fanno riflettere sulle grandi capacità espressive delle lingue storico-naturali.

GERARCHIA DEL TESTO

In rapporto alla diversità delle loro funzioni, i vari tipi di testi presentano caratteri diversi nella disposizione e organizzazione delle parti (gerarchia del testo) nelle scelte lessicali e sintattiche.

Il testo (dal lat. TEXTUS “tessuto”, participio passato del verbo TEXERE “tessere”) è un insieme di parti tra loro collegate e strette da una rete di rapporti. Per esempio, in un articolo di giornale si distinguono di solito le seguenti parti:

TITOLAZIONE
  • Soprattitolo: fornisce un riferimento, una spiegazione;
  • Sottotitolo: espone analiticamente le notizie contenute nell’articolo;
ARTICOLO
  • Presentazione della notizia: dati essenziali;
  • Circostanze secondarie, descrizione dei protagonisti ecc;
  • Commenti del giornalista;
  • altre notizie di contorno.

I rapporti che collegano tra loro i vari capitoli di un romanzo e, all’interno di ciascun capitolo, le parti che lo compongono, sono di solito di natura più complessa. Importa comunque sottolineare l’esistenza di questo collegamento tra le parti. Anche in una conversazione esiste il filo del discorso: quando, parlando, perdiamo il filo, il testo orale che stavamo producendo lascia il posto a un seguito incoerente di frasi.

Ti è dunque chiaro adesso cosa è un testo? Se hai domande, falle pure nei commenti!