Le norme che regolano la posizione degli elementi nella frase rappresentano un aspetto costitutivo della sintassi dell’italiano. Sarebbe improprio identificare questo settore d’indagine come studio dell’ordine delle parole anziché ordine dei costituenti, perché le regole che determinano la successione degli elementi interessano più dimensioni:

  • La collocazione delle proposizioni nel periodo;
  • Dei sintagmi nella proposizione;
  • Oppure delle parole nel sintagma;
  • Perfino dei morfemi nella parola.

ORDINE DEI COSTITUENTI

Appare perciò più appropriato riferirsi all’ordine dei costituenti, anziché ordine delle parole. Nei prossimi articoli ti parlerò di fenomeni concernenti l’ordine dei costituenti logici della frase – soggetto, complemento oggetto ecc – sia di costrutti che interessano la posizione di singole categorie di parole (l’aggettivo, l’avverbio).

La ricca morfologia del latino consentiva agli scrittori classici una notevole libertà nella disposizione dei costituenti della frase. In tal modo si ottenevano ardite inversioni e altri artefici retorici. Per esempio, se si legge l’Eneide di Virgilio:

Sacra mari colitur medio gratissima tellus Nereidum matri.

Una terra sacra, gratissima alla Madre delle Nereidi, è venerata in mezzo al mare.

Virgilio, Eneide

Come appare, ogni parola è autosufficiente, poiché porta con sé un corredo di informazioni (il genere, il numero, il caso, la persona verbale ecc.) che permette di indentificare, indipendentemente dalla posizione, la funzione svolta nella frase.

In italiano, la possibilità di operare modifiche nell’ordine dei costituenti è più limitata e, in ogni caso, non permette di spezzare un sintagma (se non in rari casi). Nella seguente frase:

Ieri sono andato da Marco con il mio nuovo collega.

è possibile, partendo da tale ordine di base, immaginare alcune variazioni: per esempio possiamo dire sono andato da Marco ieri con il mio nuovo collega, oppure con il mio nuovo collega ieri sono andato da Marco, o ancora da Marco sono andato ieri con il mio nuovo collega ecc.

Quello che non possiamo fare è spezzare l’unità dei singoli riquadri separandone i componenti; non possiamo cioè separare l’ausiliare dal verbo o l’aggettivo dal nome mediante l’interposizione di altri elementi. Risulteranno perciò inaccettabili le frasi:

  • Ieri sono da Marco con il mio nuovo collega andato;
  • Con il mio da Marco nuovo collega andato sono.

PRINCIPI RIASSUNTIVI

L’ordine dei costituenti non è ugualmente rigido in tutte le lingue: quelle che dispongono di una morfologia complessa hanno una maggiore libertà nella collocazione delle parole all’interno della frase;

Nelle lingue che dispongono di un sistema di casi, l’autosufficienza morfologica rende possibile, oltre ad un ordine libero dei costituenti, una sintassi discontinua. Il sintagma può essere spezzato con maggiore felicità e i suoi componenti separati senza compromettere l’intelligibilità della frase;

In italiano, le modificazioni nell’ordine dei costituenti avvengono per lo più a livello di sintagma, in latino invece a livello di singole parole.