In questo articolo analizzeremo i complementi di specificazione e di denominazione, non sempre facili da distinguere, prestando attenzione alle differenze fra i due.

Il complemento di specificazione

Si tratta di un complemento che specifica o precisa il significato generico di un nome. In particolare, indica una persona, un oggetto o un fatto che istituiscono un rapporto con la parola da cui dipendono. I tipi di rapporto più comuni sono:

  • di possesso (la casa di Giorgia),
  • di parentela (la zia di Luigi),
  • attributivo (la luce del giorno),
  • di pertinenza (il compito del professore è insegnare

Risponde alle domande: di chi? di che cosa? È introdotto dalla preposizione di semplice o articolata.

Il cane di mia zia è bianco.
La casa di moda dove sono stato era molto grande.
L’amore di Marco è infinito.
Il libro di matematica di Giulia.

Il complemento di denominazione

Indica il nome specifico, generalmente proprio, di un luogo, una persona, un mese, un giorno quando è preceduto da nomi generici.

Risponde alla domanda: di quale nome? È introdotto dalla preposizione di semplice o articolata.

Su quel ramo del lago di Como.
La città di Venezia si trova in una laguna.
L’isola di Sardegna rimarrà in zona rossa.
Nel mese di giugno finirà la scuola.
Il cognome di Flavio è tipicamente meridionale.
Il giorno di Natale siamo tutti più felici.

Come si distinguono i complementi di specificazione e di denominazione?

In conclusione, come si distinguono i complementi di specificazione e di denominazione? La differenza tra “il cane di Marta” (specificazione) e “la città di Pesaro” (denominazione) sta nel tipo di relazione che il complemento instaura con la parola a cui si riferisce. Nel primo caso vi è un rapporto di possesso, nel secondo si tratta di precisare il nome proprio della parola precedente.