In questo articolo scoprirai che cos’è l’elisione. Partiamo da una breve introduzione.
Quando parliamo, non pronunciamo le varie parole che compongono il nostro discorso separate le une dalle altre, ma le uniamo più o meno strettamente fra loro, seguendo una certa intonazione e un certo ritmo, scandito dagli accenti tonici. Si producono così quei fenomeni che i linguisti chiamano di fonetica sintattica.
L’elisione è la caduta della vocale atona finale di una parola di fronte alla vocale iniziale della parola successiva; nella scrittura si indica con l’apostrofo.
Ti sarai accorto che non parliamo di un fenomeno tanto astratto! Paradossalmente, anche in questo articolo, nel pronunciarla, si effettua un elisione accoppiando la parola stessa all’articolo “la”.
L’elisione è normale con gli articoli una, lo, la, con le preposizioni articolate formate da lo, la, con gli aggettivi (usati al singolare) “quello” e “bello“:
- un’asta
- un’attrice
- l’oste
- l’erba
- sull’uscio
- dall’Africa
- nell’interno
- quell’uomo
- bell’esemplare
“Gli” si elide solo davanti a i:
- gl’Italiani (più frequentemente gli Italiani).
“Le” normalmente non si elide. Si ha spesso l’elisione con di:
- d’inverno
- d’astuzia
- d’amore e d’accordo
- d’oro
Mentre da non si elicle mai: da udire, da oggi, da amici, da Empoli, da invitare (vanno considerate a parte alcune locuzioni avverbiali: d’altronde, d’ora in poi, fin d’allora; v. anche altre formule fisse dello stesso genere, come tutt’altro e senz’altro).
Definita l’elisione, vediamo ora il fenomeno che prende il nome di troncamento.