La grammatica è una disciplina che ha per oggetto la conoscenza sistematica delle regole che governano il funzionamento di una lingua.

Secondo il punto di vista e le finalità che si assumono, la grammatica può avere un carattere
didattico oppure può sviluppare un intento scientifico. Nel primo caso la grammatica, finalizzata
all’insegnamento, è vista come l’insieme delle norme che regolano l’uso di una lingua; il suo scopo consiste nel fornire elenchi di forme, nel disegnare paradigmi, nel dettare regole ed emendare errori. In un senso più vulgato e popolare, la grammatica è l’arte di parlare e di scrivere senza errori.

LA GRAMMATICA NORMATIVA

Dati gli scopi pratici ed elementari della disciplina, non meraviglia che il vocabolo abbia assunto sia il significato concreto di manuale, libro, trattato che racchiude le norme di una lingua (o di un dialetto), sia il significato più generale di insieme di nozioni elementari che sono alla base di un’arte, di una scienza: grammatica del disegno, grammatica filmica; si è parlato perfino di una grammatica della fantasia.

Questa che abbiamo descritto è propriamente la grammatica normativa, la quale espone una serie di norme, fondate essenzialmente sul modello di lingua proposto dalle persone colte e dalla scuola. Oltre alla normativa, per il linguista esistono altre «grammatiche».

LE ALTRE GRAMMATICHE

La grammatica descrittiva descrive uno stato della lingua (o di un dialetto) in un determinato momento: per esempio, quella dell’italiano di oggi, la grammatica del fiorentino del Trecento, la grammatica
del dialetto napoletano
.

Attenendosi soltanto alla descrizione dei fatti linguistici, la grammatica descrittiva si astiene da ogni
giudizio sulla norma: pertanto si oppone a quella normativa; al tempo stesso, non considera gli aspetti evolutivi della lingua opponendosi così alla grammatica storica. Quest’ultima studia l’origine e la
storia dei fatti di una lingua. Vari temi di grammatica storica dell’italiano sono contenuti negli intertesti di questo manuale.

La grammatica comparata è un ramo della linguistica che, sulla base di una serie di
corrispondenze rigorose fra più lingue, stabilisce fra queste dei rapporti genealogici: per
esempio la grammatica comparata delle lingue indoeuropee.

Quella generale cerca di stabilire delle leggi generali che siano comuni a tutte le lingue.

LA SITUAZIONE LINGUISTICA ITALIANA

Negli ultimi decenni la linguistica moderna ha fondato nuove “grammatiche”. Basata sui princìpi dello strutturalismo è la grammatica strutturale. Per il linguista americano Chomsky, la grammatica di una
lingua è la descrizione idealizzata (una descrizione che non tiene conto dei fatti contingenti) della competenza linguistica dei parlanti nativi di quella lingua: si parla di grammatica generativa perché si spiega come le frasi usate dai parlanti siano “generate”, mediante trasformazioni, da frasi minime.

Nella linguistica moderna il termine grammatica è usato per indicare la descrizione di una lingua. Secondo le varie scuole di linguisti essa comprende la fonologia, la sintassi, la lessicologia, la semantica; oppure esclude da questa serie la fonologia; oppure esclude sia la fonologia sia la lessicologia.

La stessa etimologia del vocabolo sembrerebbe confermare che la grammatica, come disciplina che descrive la lingua, si è affermata soprattutto dopo la nascita della scrittura: il termine latino riproduce il greco grammatikè (téchné), dall’aggettivo grammatikós, ‘che concerne l’arte del leggere e
dello scrivere’, da gràmma, gràmmatos ‘lettera della scrittura’, vocabolo che a sua volta si riferisce al verbo gràphein ‘scrivere’.