Imparare a scrivere vuol dire anche imparare a usare in modo adeguato ed efficace la punteggiatura. Vediamo un caso particolare. Usati soprattutto per introdurre il discorso diretto, i due punti hanno anche altre funzioni che bisogna avere ben presenti. Servono a introdurre un elenco di vocaboli e di espressioni. Ma più che all’aspetto grammaticale baderemo alla situazione espressiva che, per così dire, richiede l’uso dei due punti in un determinato contesto. Leggiamo il seguente passo:
Oggi Mario è proprio soddisfatto: ha superato brillantemente l’esame all’università; ha ricevuto la promessa di un piccolo lavoro ben retribuito, in un negozio del centro ha comperato una camicia sulla quale aveva messo gli occhi da tempo.
I due punti introducono un insieme di tre proposizioni che hanno lo stesso soggetto della proposizione introduttiva. Questa rappresenta il tema del passo; le tre proposizioni spiegano le cause della soddisfazione di Mario. La successione è chiara e armonica. Un effetto diverso sarebbe stato ottenuto con l’uso ripetuto di perché: Oggi Mario è proprio soddisfatto, perché ha superato…, perché ha ricevuto…, perché… ha comperato… : avremmo avuto la stessa precisione, ma una maggiore insistenza sul rapporto di causalità.
Introduciamo ora con i due punti un insieme di tre proposizioni aventi diversi soggetti tra loro e rispetto alla proposizione introduttiva.
Durante la sua visita l’ispettore si è reso conto dell’ottimo funzionamento della scuola: le lezioni sono seguite con profitto da tutti gli studenti; gli insegnanti si dedicano con grande impegno allo svolgimento delle loro funzioni; esistono varie attività culturali collaterali (teatro, visite ai musei, viaggi di studio in Italia e all’estero, scambi con altre scuole); la biblioteca è frequentata assiduamente; si sono stabiliti rapporti di collaborazione con vari enti e associazioni del quartiere.
Questo elenco potrebbe essere esteso ed ampliato con nuovi dati senza danno per la costruzione complessiva del passo. Il merito è anche di quei due punti collocati bene a proposito.
LA PUNTEGGIATURA | PUNTO E VIRGOLA
Talvolta, per sottolineare lo stacco tra l’una e l’altra frase comprese in una serie testualmente ben determinata, il punto e virgola appare come il segno di punteggiatura più idoneo. Gli esempi ora citati lo dimostrano. Il punto e virgola segna una pausa più forte di quella espressa dalla semplice virgola. Si afferma una sorta di gerarchia quando un insieme di elementi, separati tra loro da virgole, sono isolati rispetto al contesto dal punto e virgola. Si legga il seguente brano:
Il sabato pomeriggio mi piace passeggiare per le vie del centro; trovo riposante guardare i negozi e la gente, le vetrine e i venditori ambulanti, i bambini e i ciclisti; mi diverto a vedere tutto, ad ascoltare le voci di tutti, ad immaginare una città diversa e irreale; passeggio, guardo, ascolto, saluto conoscenti ed amici; poi entro in un bar, ordino un caffè e intanto mi vedo riflesso nello specchio; mi sorveglio mentre alzo la tazzina e bevo; poi dicendo «arrivederci» esco.
Se riesci a scrivere più articoli come questo, sarei davvero grato. Comunque grazie mille!
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