L’analisi grammaticale dei verbi è forse quella più complicata tra le analisi grammaticali delle 9 parti del discorso. Nell’analizzare un verbo, infatti, occorre indicarne:

  • la coniugazione: voce del verbo …, 1°, 2° o 3° coniugazione (per gli ausiliari essere e avere: coniugazione propria);
  • il modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, participio, gerundio, infinito, imperativo;
  • il tempo: presente, futuro, passato prossimo, imperfetto, ecc…;
  • la persona: 1°, 2°, 3°;
  • il numero: singolare o plurale.

Ma non è finita qui! Nelle analisi grammaticali più dettagliate e complete occorre specificare altre tre caratteristiche del verbo analizzato: il genere, la forma e la forma particolare.

Il genere dei verbi

Un verbo può essere transitivo o intransitivo. Vediamo le differenze.

TRANSITIVO – indica un’azione che passa, “transita” direttamente dal soggetto sul complemento oggetti: Francesca suona la chitarra.

I verbi transitivi formano i tempi composti con l’ausiliare avere: Francesca ha suonato la chitarra.

INTRANSITIVO – indica un’azione che non passa direttamente sul complemento oggetto, ma rimane sul soggetto, oppure passa indirettamente (cioè tramite preposizione) su un complemento indiretto: Marco torna a casa.

I verbi intransitivi formano i tempi composti o con l’ausiliare essere (è tornato) o con l’ausiliare avere (ha sorriso), a seconda dei casi.

La forma dei verbi

In conseguenza al suo genere, un verbo può essere declinato in forma attiva, passiva o riflessiva.

ATTIVO – quando il soggetto compie l’azione: Giulia mangia la mela.

PASSIVO – quando il soggetto subisce l’azione:  La mela è mangiata da Giulia. (Possono avere la forma passiva solo i verbi transitivi che hanno un complemento oggetto espresso.)

RIFLESSIVO – quando il soggetto compie un’azione che “si riflette”, cioè ricade sul soggetto stesso: Giorgia si pettina.

RIFLESSIVO IMPROPRIO – si divide in tre categorie:

  • APPARENTE: Giorgia si pettina i capelli.
  • RECIPROCO: Marco e Giorgia si salutano.
  • INTRANSITIVO PRONOMINALE: Sara si vergogna di ciò.

La forma particolare

IMPERSONALE – si usa solo alla terza persona singolare e non ha un soggetto: nevica, piove, bisogna, succede, sembra, ecc…

SERVILE – servono ad arricchire, a completare il significato del verbo all’infinito che essi accompagnano: dovere, potere, volere.

FRASEOLOGICO – accompagna un altro verbo coniugato all’infinito, al participio o al gerundio, per segnalare un particolare aspetto dell’azione: ha smesso di fumare, sta chiacchierando da ore, comincia a piangere, ecc…

DIFETTIVO – manca di alcune forme: addirsi, fervere, solere, ecc…

SOVRABBONDANTE – presenta una sovrabbondanza di forme in quanto appartiene a due coniugazioni diverse, ma mantengono lo stesso significato: adempiere/adempire, assordare/assordire, ecc…

IRREGOLARE – si allontana dalla coniugazione regolare cui appartiene: andare, stare, bere, ridere, morire, ecc…

Ecco spiegata l’analisi grammaticale dei verbi!