La costruzione della trama è fondamentale per l’essenza di un racconto. Costruire la trama significa costruire quella struttura in cui si svolgeranno gli eventi, in cui prenderanno vita i luoghi e i personaggi nati dalla fantasia dell’autore.
La costruzione della trama può seguire degli schemi prestabiliti. Questo non significa scrivere libri tutti uguali, ma rispettare una sequenza di eventi che sono capaci di appassionare e far godere al pieno la storia narrata. Si tratta di un percorso con tappe da rispettare per poter godere al meglio del viaggio.
Per capirci meglio pensiamo a lo Hobbit. Cosa accadrebbe se la trama fosse diversa? Se Gandalf si fosse ritrovato dinanzi a sé un hobbit coraggioso, valoroso, pronto ad affrontare senza alcuna esitazione le sue paure e le sfide proposte?
Invece Gandalf si ritrova a parlare con un Bilbo Baggins per niente coraggioso (all’inizio) che cerca in tutti i modi di sfuggire al richiamo dell’avventura, ma che alla fine cede e parte per il suo viaggio in compagnia dei nani e del potente stregone.
Ci sono prove, sfide da superare, momenti cupi e vittorie da ottenere prima di tornare nella contea.
Scelte difficili, scelte sbagliate, il peso stesso delle scelte e quello che ne scaturiscono: sono questi gli elementi che rendono viva una trama.
Cenni storici | Joseph Campbell
Nell’anno 1949, Joseph Campbell studia tutte le grandi narrazioni del passato per creare un’importante linea guida per tutti gli scrittori. Si tratta dell’Hero’s journey, letteralmente: il percorso dell’eroe. Di questo schema narrativo potete trovare numerose fonti in rete, cercheremo dunque di arricchire il contenuto con esempi che possano maggiormente far intendere cos’è il percorso dell’eroe e come può essere utilizzato per la costruzione della trama.
Costruzione della trama | il percorso dell’eroe
In ogni racconto che prevede un eroe, questo è tenuto ad affrontare delle prove. Normalmente, l’eroe sta vivendo la sua vita in modo spensierato quando una grossa minaccia incombe e lo costringe a lasciare la vita che ama per iniziare il suo viaggio.
Il percorso dell’eroe analizzato da J. Campbell segue questi passaggi.
- Richiamo all’avventura; il nostro eroe per sua volontà o per volontà più grandi è tenuto a iniziare un viaggio. Lascia la sua vita tranquilla per imbattersi nel suo cammino.
Prendendo ancora una volta ad esempio lo Hobbit, Bilbo Baggins non ha nessuna intenzione di partire per la sua avventura e al risveglio è ben lieto di non trovare in casa né Gandalf né i nani, eppure prova una leggera delusione. Cerca di convincersi che quella delusione derivi dalla mancata educazione dei nani che non lo hanno mai ringraziato né sono mai stati gentili con lui.
Mentre mette in ordine il caos creato da Thorin e i suoi compagni, irrompe Gandalf che con tono ammonitore gli domanda perché stia perdendo tempo. Bilbo, spaesato, domanda di cosa mai stesse parlando lo stregone e Gandalf fa cenno a una lettera lasciata sopra il camino. Quando Bilbo legge la lettera scritta da Thorin che lo ringrazia per l’ospitalità e lo invita ad unirsi alla compagnia, in Bilbo scatta il richiamo all’avventura e raggiunge immediatamente i nani alla locanda del Drago Verde.
Non è l’unico caso di richiamo all’avventura cominciato da una lettera. Quante avventure vi vengono in mente cominciate allo stesso modo?
Personalmente, come molti, sto ancora aspettando la mia lettera da Hogwarts!
- Aiuto; l’eroe riceve l’aiuto di un personaggio che lo prepara a questa avventura. Pensiamo ad Harry Potter. Cosa accade dopo il suo richiamo all’avventura? Harry Potter vive la sua normale vita da babbano, inconsapevole dei suoi poteri magici, ma quando la sua avventura sta per cominciare è aiutato da Hagrid che lo introduce al mondo della magia. Senza di Hagrid, Harry avrebbe potuto anche ricevere la lettera, ma non avrebbe mai raggiunto Diagon Alley, e senza l’aiuto dei Weasley come avrebbe mai trovato il binario 9 e ¾?
- La partenza; l’eroe varca la soglia della sua zona di comfort. Un po’ come Sam, fedele compagno di Frodo, esclama: “ci siamo, un altro passo e non sarò mai stato così lontano dalla contea”. Questo pezzo, dalla bellezza commovente, ci fa comprendere che questo passaggio è sottolineato proprio da un singolo, unico e solo, passo dei nostri eroi.
- Le prove dell’eroe; ogni eroe deve affrontare delle sfide. Naruto affronta ogni tipologia di prova per allenarsi e battere i suoi avversari. Riesce a schivare colpi e stendere qualche ninja rivale. Naruto dimostra di essere forte, ma come se la caverà con la vera sfida?
- La sfida; l’eroe è tenuto ad affrontare il nemico più grande. L’eroe è ancora troppo piccolo per poterlo battere. Viene sconfitto.
- Resurrezione; l’eroe viene sconfitto (a volte muore!). Dopo questo passaggio l’eroe risorge più forte, cambiato. La cultura giapponese ci insegna l’importanza della trasformazione del personaggio. Le trasformazioni, nei manga, sono spesso contornate da trasformazioni fisiche, oltre che spirituali. La resurrezione può anche avvenire attraverso le parole magiche.
Le parole magiche sono quelle parole importanti per l’eroe o delle quali scopre l’importanza proprio durante la sua caduta. Ad esempio: l’eroe è moribondo, senza più energia. A un tratto gli vengono in mente i ricordi di quando era bambino, di suo nonno che gli ripeteva una particolare frase, o un incoraggiamento ricevuto dagli amici. Senza ricordi o parole magiche, la saga di Naruto durerebbe all’incirca un’oretta. Con un po’ d’ironia, possiamo dire che in Naruto non vince chi si allena di più, ma chi ha più ricordi importanti a quali ripensare!
Questo momento di emotività giustificherebbe lo scatto di adrenalina in cui si ritroverebbe poco dopo l’eroe e la sua determinazione a vincere.
In un racconto più realistico la trasformazione del personaggio può avvenire con cicatrici, tagli di capelli diversi, tatuaggi, vestiti che rispecchiano la nuova personalità.
Di trasformazioni del personaggio troviamo numerosi esempi, da Goku che muore per ritornare sulla terra più combattivo che mai, a Gandalf, che precipita negli inferi soltanto per risorgere come “Gandalf il bianco”. A quelli più realistici, come Walther White di Breaking Bad che acquisisce nuova sicurezza in se stesso e lo dimostra con look più sofisticati e sgargianti.
- Aiuto magico; l’eroe riceve un aiuto esterno. Questo aiuto può essere un oggetto come una spada magica (in un fantasy) o un particolare file da presentare al giudice (in un poliziesco) che serve all’eroe per vincere contro il suo nemico.
- Ricompensa; l’eroe sconfigge le sue più grandi paure ed ottiene un simbolo della sua vittoria. Può essere un oggetto, l’acquisizione di un potere, una spada, un anello, un favore divino. Un riscatto nei riguardi della società, l’entrata ufficiale in un team di super eroi.
- Risultato; l’eroe è vittorioso. I mostri vengono ingabbiati, oppure i suoi nemici si inchinano al suo cospetto. In alcuni casi, laddove i nemici hanno poteri magici e hanno distrutto qualcosa, possono annullare i loro malefici per ritornare al normalità. In altre trame può essere l’annullamento di una pena o la scarcerazione di una persona cara.
- Il ritorno; l’eroe ritorna alla contea. È cambiato, il male è stato sconfitto (forse). Si può finalmente tornare a banchettare e far baldoria. La musica è soave, sembra voler allietare la fatica dell’eroe e il nostro cuore tormentato dalle sfide e le paure.
- Risoluzione; completamento di altre trame. Anche gli altri personaggi completano le loro storie. Chi sognava di acquistare una barca lo ha fatto. Chi sognava di sposarsi è in chiesa. La vita sorride ai nostri eroi!
- Conclusione; l’eroe ritorna al punto di partenza. È di nuovo nella sua stanzetta a leggere tutti i suoi libri, ma è cambiato. L’eroe è più maturo, risponde differentemente alle provocazioni e alle avversità. Esempio: mette a tacere con ironia il bullo del quartiere, oppure, sorride dinanzi all’ennesimo guasto della lavatrice e con pazienza si mette a ripararla. Tornando a un punto di partenza, è possibile ricominciare con un nuovo richiamo all’avventura!
Queste indicazioni sono utili per chiunque stia cercando di effettuare una buona costruzione della trama. Seguire questo schema non significa creare storie tutte uguali, così come seguire un progetto edilizio sulle fondamenta di un palazzo non significa creare palazzi tutti uguali.
Possiamo dire che in letteratura, gli schemi stanno all’ingegneria come la fantasia sta all’architettura.
Nei prossimi articoli parleremo ancora di costruzione della trama. In particolare, vedremo come costruire una trama d’amore, una trama horror e come caratterizzare quella di un thriller.
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