La costruzione della trama, quando parliamo di horror, può sembrare tutto ciò che di più semplice esista a questo mondo.

Il pensiero è quello che per spaventare un lettore basti inserire mostri, sgozzamenti cruenti e sangue. Errato. La paura è un’emozione con una struttura complessa. Per trasmettere questo stato di paura, tormento ed orrore bisogna costruire questa emozione partendo proprio dalla costruzione della trama.

Costruzione della trama | originalità

Il primo senso di sfiducia che provo nella lettura (o nella visione) di una trama horror è la potenziale banalità dietro la costruzione della trama. Poniamo l’esempio di un gruppo di personaggi spaventati da un mostro con tremila denti, o di una ragazza che si ritrova costretta ad accudire un’inquietante signora anziana che vive da sola in una tetra magione. Queste trame sono efficaci? Certo, ma purtroppo sono viste e riviste quindi: devi inventarti qualcosa di nuovo.

Per inventare qualcosa di nuovo prendi spunto dalla psicologia e studia le paure. Esistono tantissime fobie, alcune anche molto bizzarre, con le quale puoi lavorare per la costruzione della tua trama horror. Le persone con più creatività hanno paura del buio perché il buio è una tabula rasa dove dipingere ogni terrore personale.

I ragni, così come altri insetti, spaventano perché la loro struttura rende, al cervello umano, impossibile prevederne movimento e direzione. I suoni acuti sono un fattore evolutivo insito nell’uomo. I suoni acuti ci mettono sul chi va là, perché ci ricordano il pianto della prole.

Tutti questi fattori vengono costantemente utilizzati in un horror, e non dico che non puoi utilizzarli, ma bisogna fare attenzione a non incentrare la costruzione della trama unicamente intorno a questi elementi. Prova ad effettuare uno studio sulle paure e sulle fobie. Quante ne esistono? Quali sono le più curiose o, ancora meglio, quali sono le tue paure?

[Ricordati di trattare ogni fobia con rispetto, soprattutto se non sono le tue. Per alcuni può sembrare divertente e bizzarro, per altri è la triste realtà]

Alcune tra le fobie più strane sono: la fobia della pioggia, la fobia di addormentarsi, la fobia del proprio/altrui ombelico, la paura dei buchi nel terreno o la paura del cielo.

In questo caso, si tratta di trasferire al lettore la stessa fobia, ansia e angoscia provata dal personaggio. Come puoi fare per far sì che ciò accada? Facciamo un passo indietro.

Costruzione della trama | percorso dell’eroe

In un articolo precedente abbiamo parlato del percorso dell’eroe. Il percorso dell’eroe, che adesso andremo a sintetizzare, prevede delle tappe che possono essere valide in una qualsiasi trama. Dovrai presentare lo status quo del tuo personaggio per cominciare a creare un rapporto empatico, poi seguiranno anche gli altri passaggi.

Richiamo all’avventura, prove da superare, sconfitta, morte, rinascita, vittoria, ritorno allo status quo. Questo percorso aiuta a comprendere quali sono le tappe fondamentali da seguire per cominciare una efficace costruzione della trama. Altri personaggi, invece, possono affrontare paure ed angosce senza però superarle a differenza del protagonista principale.

Parliamo di vittoria perché pensare di ammazzare tutti i personaggi e far vincere i cattivi è una tecnica che, personalmente, sconsiglio. Gli horror devono impaurire e angosciare nel mezzo per risollevarci alla fine. È un po’ il concetto di IT di Stephen King.

Il lettore prova angoscia, panico e paura lungo tutto la trama ma alla fine, anche se la minaccia di IT probabilmente continuerà ad esistere, ci sentiamo sollevati dal percorso dei protagonisti. In questo caso il lettore entra in empatia non solo con il terrore dei protagonisti, ma impara anche ad avere coraggio.

Quando invece gli horror finiscono male, nel senso che nonostante gli sforzi dell’eroe, il male vince, ci sentiamo un po’ di… sasso! Magari ci siamo anche entusiasmati durante il viaggio, ma se la meta ha un sapore amaro non ricorderemo con piacere quella storia. E cos’è che rende una storia una grande storia? La sua capacità di essere ricordata.

Costruzione della trama | disgusto e altre emozioni

La paura è un elemento puramente psicologico. Questo significa che i personaggi devono vivere incubi a occhi aperti. Per poter fare questo, spesse volte, bisogna richiedere l’aiuto di un’altra emozione: il disgusto. Il disgusto è un elemento capace di aumentare l’empatia con i personaggi e provare anche pietà per le disgustose disgrazie che stanno vivendo.

Ad esempio: c’è un mio amico che prova grande disgusto per i peli. Voglio raccontare una storia horror vissuta da questo mio amico (da qui in poi identificato col nome di Giocondo).

La brutta storia di Giocondo

Tarda sera. Passiamo in un bar dall’aspetto scadente per cercare qualcosa da mangiare. Troviamo dei tramezzini, facciamo una gran scorta e ci dirigiamo da Raffaele per guardare un film. Giocondo mentre mangia il suo tramezzino trova un pelo all’interno del condimento.

A Giocondo comincia a mancare l’aria, tossisce, ha una sorta di rigurgito e ha bisogno di respirare aria fresca, per questo si avvicina alla finestra. Giocondo deve concentrarsi con tutte le sue forze per non svenire, ma Raffaele gli si avvicina decidendo di infierire. Raffaele poggia una mano sulla sua spalla e, sorridendo, gli offre la seguente affermazione: “E chissà se fosse un pelo di barba o un pelo pubico!” Giocondo si sente malissimo.

Adesso. Immaginiamo di inserire Giocondo nella costruzione della trama del nostro horror. Giocondo è inseguito dal suo nemico (sia esso un pazzo psicopatico o un’entità malvagia). Mentre scappa, Giocondo casca in un tombino. La caduta lo spaventa ma fortunatamente è attutita da una massa morbida come la lana.

Solo che non è lana, sono peli ammassati tra di loro con melma e sangue rancido. Giocondo, per sopravvivere, dovrà rialzarsi e continuare a correre in questo disgustoso corridoio o trovare il modo di affrontare il nemico. Cosa farà?

Sono queste le scelte che definiscono la costruzione della trama. Scelte difficili, impossibili. Come si può scegliere tra due cose tanto orrende? Quale sarà la reazione del personaggio? Come si può vincere in tutto questo orrore? I momenti in cui il protagonista deve compiere le sue scelte sono momenti di tensione per il lettore.

È qui che batte il cuore. Se decidiamo di far avanzare Giocondo fino a una grossa botola dalla quale però scorre uno strano liquido? Giocondo sente un puzzo familiare, come quello dei panini rancidi preparati da quel bar scadente, non ha altra scelta se non aprire la botola e… tensione! Ma attenzione.

La costruzione della trama horror deve rispettare un’armonia melodica quasi una sinfonia di violino.

horror stephen king

Rispettare il ritmo | gli horror come una melodia

Se ascoltiamo una melodia comprendiamo che c’è una regola per creare emozioni. Si parte da alcune note per poterne inserire altre. Un horror che ha sempre note alte (alta tensione) finirà con l’annoiarci. Quando un momento di tensione invece viene spezzato da un ritorno alle note più basse (bassa tensione) il lettore potrà respirare.

È proprio in questo respiro che il lettore si rende conto di avere paura. I suoi pensieri sono più silenziosi e può sentire il suo cuore battere all’impazzata. Se invece di una melodia (alti e bassi) ascoltassimo solo note alte, la melodia diventa uno strimpellamento insopportabile.

Il violino è uno degli strumenti più belli, capace di generare suoni unici. Ma se suonato a caso, quei suoni possono far storcere il naso.

Come deciderai di impostare la costruzione della tua trama horror, è come deciderai di utilizzare quel violino.