Alla base della retorica tradizionale (dall’antichità al Settecento) ci sono le figure retoriche, vale a dire le particolari forme espressive usate dai poeti e dai prosatori per innalzare lo stile, per rendere “diverso” il loro dire rispetto al parlare di ogni giorno.

Veramente le figure retoriche sono degli schemi universali presenti nella mente dell’uomo: si ammette, per esempio, che la metafora non è soltanto una figura del linguaggio, ma una forma di pensiero, uno strumento della nostra conoscenza che ci permette di ordinare le nostre esperienze.

Al tempo stesso le figure retoriche si ritrovano anche nel parlare di ogni giorno: ad ogni momento, senza accorgercene facciamo uso di metafore, di metonimie, di iperboli ecc. Adattando alle circostanze una celebre battuta di un personaggio di Molière, ciascuno di noi potrebbe dire:

Da quando ho imparato a parlare, faccio uso della retorica, e non lo sapevo!

Molière

Dal canto suo Du Marsais, uno studioso francese del Settecento, disse argutamente che si usano più figure retoriche in un giorno di mercato che in tanti anni di ricerche sulla retorica.

CATALOGAZIONE DELLE FIGURE RETORICHE

L’identificazione e la catalogaziene delle figure è stato uno dei problemi di base degli studiosi di retorica, dall’antichità al Settecento. Tradizionalmente si distinguono come categorie le figure retoriche di:

dizione: per le quali si modifica la forma delle parole (apocope, aferesi, sincope ecc.);
elocuzione: la scelta delle parole più adatte (sinonimi, epiteti, asindeto, polisindeto ecc.);
ritmo: gli effetti fonici che si ottengono mediante la ripetizione di fonemi, sillabe, parole ecc. (allitterazione, onomatopea ecc.);
costruzione: si riferiscono all’ordine delle parole nella frase (anafora, chiasmo, iperbato, zeugma ecc.);
significato o tropi: concernono il cambiamento del significato delle parole (metafora, metonimia, sineddoche, antonomasia ecc.);
pensiero: riguardano l’idea e l’immagine che appare in una frase (apostrofe, esclamazione, iperbole, litote, reticenza ecc). Come appare, la retorica tradizionale ha studiato concetti, princìpi, schemi formali che saranno oggetto di analisi in vari settori della linguistica moderna: semantica, sintassi, stilistica, linguistica testuale ecc. Va aggiunto che le figure della retorica sono servite come punto di riferimento per varie discipline: la linguistica, la logica, la psicoanalisi, la critica letteraria.

CLASSIFICAZIONI MODERNE

Naturalmente vi sono anche classificazioni moderne delle figure retoriche:
classificazioni condotte secondo concezioni e metodi di analisi diversi da quelli tradizionali. Per esempio, un gruppo di studiosi ha operato una distinzione fra modificazioni:

  • modificazioni di parole o di elementi della parola dal punto di vista del significante (metaplasmi);
  • che riguardano la struttura della frase (metatassi);
  • riguardanti il significato delle parole (metasememi);
  • che riguardano il valore complessivo della frase (metalogismi).