Oggi vi parlerò di segni e codice nell’ambito della comunicazione. Poco sopra, ho scelto la foto di un incendio per spiegarvi la nozione numero uno:
Un segno è un “qualcosa” che sta al posto di un “altro qualcosa”.
Il fumo è il segno di un incendio, così come il semaforo rosso è il segno che non si può attraversare l’incrocio. I segni si dividono in naturali e arbitrari: i primi, detti anche indici, sono strettamente legati ai loro significati, come fumo-incendio. I secondi, detti arbitrari, fanno semplicemente parte di una convenzione che permette loro di esistere. Il semaforo rosso indica lo stop perché tutti sono concordi nell’accettare questa correlazione. Grazie a questa distinzione possiamo dire che il linguaggio umano è arbitrario e non-istintivo, perché prodotto di una determinata cultura e composto da segni convenzionali.
Il codice, invece, è un prodotto derivato dei segni. In parole molto semplici, un codice è un sistema di segni arbitrari. Un esempio valido è il semaforo nella foto poco sopra, che nello specifico è un codice elementare formato da due segni: luce rossa e luce verde.
La regola fondamentale di un codice è che i segni che lo compongono NON possono essere mutati, a meno che non si cambi la convenzione che regola il funzionamento del codice stesso. Infine, un ultima cosa da sapere sui codici è sono formati da tratti pertinenti e tratti non pertinenti. Riprendiamo l’esempio del semaforo:
- Tratti pertinenti: colore rosso e verde
- Tratti non pertinenti: la forma sferica delle luci, la grandezza del semaforo
Conclusione —> i segni naturali ci aiutano sostanzialmente a individuare una situazione (possiamo capire che una persona si sta vergognando tramite le guance rosse, che sono un segno naturale). I segni arbitrari, frutto di una convenzione, formano i codici che regolano la comunicazione umana, verbale e non verbale.