La differenza tra rimanere e lasciare continua a generare grosse complicazioni lessicali. I due termini sono troppo spesso oggetto di confusione, soprattutto nel linguaggio parlato.

Se per certi versi possiamo accettare l’applicazione di espressioni gergali, in questo caso la differenza è troppo grossa per passare inosservata. Si tratta infatti di due termini con significato differente e spesso la loro applicazione è più che errata.

 Vediamo qual è la differenza tra rimanere e lasciare e come applicarli correttamente.

Differenza tra Rimanere e Lasciare | una giusta distinzione

La prima differenza è proprio nel significato dei due termini. Indichiamo con il verbo Rimanere il perpetuarsi di una situazione, di una condizione o il trattenersi in un determinato luogo.

Per quanto riguarda il luogo possiamo utilizzare come semplice esempio io rimango a casa / mio padre è rimasto a casa. Nei primi due casi invece possiamo ricorrere a figure idiomatiche per far meglio comprendere il concetto e quindi io rimango senza parole/ è rimasto a bocca asciutta.

In questo caso, stiamo esprimendo la stabilità di una condizione ma possiamo aggiungere, per meglio comprendere, un’altra tipica espressione come rimanere della propria opinione.

Per quanto riguarda il verbo Lasciare, invece, il suo significato corrisponde a un’azione di allontanamento da oggetti/persone oppure a forme di abbandono di qualcuno o qualcosa.

Alcuni esempi sono: Ha lasciato la scuola/ Ho lasciato le chiavi a casa.

Con quest’ultimo esempio entriamo nel merito della confusione spesso effettuata tra i due termini. Vediamo nello specifico.

Si dice “ho lasciato” o “ho rimasto” | qual è la forma corretta?

Risposta breve: ho lasciato. Riprendendo l’esempio delle chiavi di casa, spesso si sente molta confusione sul termine. Capita di sentire espressioni come “Oh, no! Ho rimasto le chiavi a casa!” oppure “Ho rimasto i documenti in ufficio!”. Queste espressioni, oltre a suonare molto male, sono errate poiché le chiavi, così come i documenti, possono essere lasciati a casa/in ufficio, sottolineando appuntamento la condizione di “abbandono” e di allontanamento dagli oggetti.

Per lo stesso principio è scorretto utilizzare espressioni come “ti rimango in stazione”, utilizzeremo quindi l’espressione corretta come “lasciare qualcuno nei pressi della stazione”.

La differenza tra rimanere e lasciare può essere meglio compresa analizzando grammaticalmente i due verbi.

Analisi grammaticale | verbi transitivi e intransitivi

Definiamo verbi transitivi tutti quei verbi che possono reggere il complemento oggetto.

Marco mangia (cosa?) una torta.

Signore lasci (cosa?) una firma.

Signore rimanga (…?) in questo esempio cosa possiamo aggiungere? Non possiamo rispondere alla domanda (cosa?) perché si tratta di un verbo intransitivo, quindi incapace di reggere il complemento oggetto. I verbi intransitivi sono molteplici (piovere; andare; crescere; partire etc.).

Riassumiamo brevemente la differenza tra rimanere e lasciare con alcuni esempi.

Differenza tra Rimanere e Lasciare | Esempi pratici

Io lascio (cosa?) il gruppo.

Io rimango (come?) fermo.

Io non lascio (chi? Cosa?) il gatto da solo a casa. Rimango (con chi?) con lui.

Io rimango (dove?) a casa. Lasciami (cosa?) i soldi per una pizza.

Se hai ancora dubbi o perplessità circa la differenza tra rimanere e lasciare lascia un commento qui sotto, sergiodetomi.it sarà felice di risponderti.